La digitalizzazione sta apportando una veloce trasformazione al mondo del lavoro. Come sarà il mondo del lavoro del futuro e come fronteggeremo questo nuovo scenario? Tecnologie come la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale giocano un importante ruolo nella nostra società e avranno un ruolo anche nella trasformazione del lavoro. Il business social network tedesco XING insieme al prof. Peter Wippermann hanno risposto a queste domande nel report “New Work Trendbook” (in lingua tedesca) segnalando 15 tendenze principali del mondo del lavoro del futuro.
Trasformazione digitale, nuovi modelli di business e cambio demografico: fra 15 anni i più giovani di oggi saranno impiegati in lavori che oggi non esistono ancora. Questo trend è riscontrabile già oggi con posizioni come quelle del programmatore o del Social Media Manager, impossibili da pensare qualche anno fa. I nuovi profili professionali richiederanno quindi nuove qualifiche e conoscenze difficilmente prevedibili al momento. Una caratteristica sarà sempre più necessaria: la capacità di adattarsi al cambiamento. In futuro si cambieranno datori di lavoro più spesso e si passerà più volte da posizioni specialistiche a posizioni manageriali.
Scelta sui compiti e sugli orari di lavoro. Il Gig working trasformerà drasticamente il classico schema lavorativo 9-5. Il lavoro del futuro ci riserva sempre più lavori senza orari fissi e sempre più lavori freelance orientati al progetto.
Fra 15 anni il lavoro manuale passa sempre più in mano alle macchine. La digitalizzazione aumenterà il carico lavorativo mentale degli uomini. A sua volta aumenterà l’importanza e la consapevolezza dell’igiene mentale e di pause regolari. Una settimana lavorativa ridotta a 4 giorni lavorativi potrebbe diventare la norma.
Negli ultimi anni vita lavorativa e vita privata si sono spesso mescolati. Per le nuove generazioni dovrebbe valere il motto: meno stress, più vita. I datori di lavoro dovranno garantire che il tempo libero dei lavoratori sia garantito.
Poiché la digitalizzazione fa scomparire pian piano quelle professioni che richiedono l’utilizzo delle capacità fisiche, incontreremo sempre più silver worker, lavoratori che continueranno a lavorare anche in età avanzata finché la mente lo consente. Buona parte resterà sul posto di lavoro anche dopo l’età pensionabile raggiungendo i 70 come standard.
Nel mondo del lavoro del futuro l’intelligenza artificiale sosterrà le Risorse umane in maniera massiccia nel processo di selezione. La ricerca sarà più efficace tramite colloqui telefonici automatizzati o la selezione di candidati idonei tramite analisi vocale.
Trovare il candidato ideale con tutte le carte in regola per la posizione ma comunque scartarlo. È quello che succede già a buona parte dei candidati. Il motivo? I valori del candidato devono corrispondere con quelli dell’azienda. Fra 15 anni il cosiddetto Cultural Fit nella selezione dei dipendenti potrebbe diventare persino un criterio più importante delle singole competenze.
Clienti, fornitori, investitori e dipendenti differiscono nel background culturale, in età, nell’orientamento sessuale e invalidità fisiche. Sarà sempre più data per scontata una gestione coerente delle diversità all’interno dell’azienda, a pari di una società che cambia e accetta le diversità. La diversità non deve comunque essere considerata come criterio che entra in gioco per la selezione dei candidati.
Non sarà una sorpresa sentire che in 15 anni i dipendenti lavoreranno perlopiù in ambienti virtuali. Molte forme di lavoro come il new work, i coworking spaces e l’home office sono ormai realtà per molti. Le aziende che offrono la possibilità di lavorare da casa vengono considerati come datori di lavoro altamente attrattivi.
La classica gestione aziendale top-down in 15 anni sarà sostituirà da metodi più agili. Nel mondo del lavoro del futuro un insieme di regole trasparenti dividerà la responsabilità delle singole funzioni. I dipendenti avranno una maggiore liberà e autonomia dei propri ruoli anche all’interno dei team di lavoro. Ciò naturalmente aumenterà la libertà d’azione dei dipendenti. Verranno instaurate nuove strutture flessibili lontane dalle vecchie basate su gerarchia e supervisori e i dipendenti sarà molto più responsabili di sé stessi.
La formazione offerta dalle aziende non è ancora abbastanza vicina a quella che sono i profondi cambiamenti nel mondo del lavoro. Anche nelle scuole e nelle università c’è un urgente necessità di cambiare. L’offerta formativa di oggi non prepara i giovani di oggi alle sfide del lavoro di domani. La formazione dei lavoratori sulle questioni del digitale sarà la chiave del mondo del lavoro del futuro.
I posti di lavoro risponderanno sempre più alle necessità dell’uomo rispettando la salute. Verranno create infrastrutture e uffici completamente focalizzati sul benessere mentale ed emotivo dei dipendenti. Saranno previste anche aree specifiche a seconda del lavoro da svolgere.
Se si continua con le attuali tendenze, 15 anni non saranno sufficienti per raggiungere l’uguaglianza tra uomo e donna nel mondo del lavoro. I progressi compiuti negli ultimi anni non sono bastati. Ancora oggi vengono preferiti lavoratori di sesso maschile per diverse posizioni. Sentiremo ancora parlare di eguaglianza tra uomo e donna nel mercato del lavoro.
L’idea di un reddito di base per tutti, portato avanti anche dalla politica italiana, è un tema discusso da tempo. In molti vedono uno strumento per il riscatto sociale delle classi meno abbienti. Un reddito di base darebbe maggiore libertà alle persone e contribuirebbe alla pace sociale. Le critiche vedono in questo progetto sociale l’impossibilità attuale di molti stati moderni di finanziare a lungo termine una manovra di così ampia portata che richiederebbe liquidità non disponibili dagli Stati.
La tecnologia determinerà in modo significativo il modo in cui lavoriamo: dalla blockchain, ai robot quantistici, passando in particolare all’uso dell’intelligenza artificiale. Il loro apporto nel mondo del lavoro del futuro è rivoluzionario. Le macchine potranno dare maggiore spazio all’uomo assumendosi il carico di compiti ripetitivi. A partire da oggi c’è bisogno di ripensare al rapporto uomo-macchina per definire dei modelli organizzativi sostenibili.
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