Problemi nel gadget, prodotto non adatto al mercato o un team non compatto. Sono tanti i motivi per cui una startup rinunciare a portare avanti il proprio business. Grazie ai dati forniti da una ricerca di CB Insights sulla base di 101 casi di startup non andati a buon fine, vi presentiamo i 20 motivi più comuni per il fallimento di una startup.
La causa non è mai una sola
CB Insights tiene a precisare che la causa del fallimento di una startup non è quasi mai una sola. Sono diversi i fattori che portano al fallimento di una startup, spesso legati fra di loro. Dal momento che le startup hanno segnalato più di una motivazione, il risultato del grafico va oltre il 100%.
20. Mancato cambiamento al momento opportuno
Non cambiare rotta quando un prodotto o una decisione non porta a nulla di buono è uno dei motivi per cui una startup fallisce. Sposare un’idea non vincente e restare saldi ad essa consuma risorse e denaro, oltre a lasciare un senso di frustrazione all’interno dell’azienda per il mancato progresso.
19. Burnout
Avviare e gestire una startup, soprattutto all’inizio, è un compito difficile. Un equilibrio lavoro-vita è qualcosa che i fondatori difficilmente riescono a mantenere rischiando crisi da burnout. Ridurre le perdite quando necessario, fissare delle priorità, così come avere un team compatto con cui condividere le responsabilità, permette di evitare di arrivare a quel punto in cui si è costretti a dire “Non ce la faccio più”.
18. Non sfruttare le proprie conoscenze/rete networking
Questa motivazione sorprende un po’ dal momento che per le startup è presente un ecosistema molto attivo. Gli investitori dovrebbero essere il primo punto di partenza e coloro a cui chiedere aiuto sul mondo del business e non solo.
17. Difficoltà legali
Avviare una startup può portare a doversi interfacciare con cavilli burocratici. Il lavoro con le pratiche nel complesso mondo giudiziario può rappresentare non poche volte un freno d’arresto per una startup. Inoltre, bisogna considerare anche l’aspetto economico. Avvocati, royalty e vari servizi legali sono una spesa non da poco.
16. Nessun finanziamento o investitore interessato
Oltre alla comune mancanza di liquidità, l’8% dei fondatori di startup vede nella mancanza di finanziamenti o interesse da parte di un investitore il fallimento della propria idea imprenditoriale. (Scopri come finanziare la tua startup).
15. Location
Anche il luogo in cui si svolge la propria attività sembra essere per molti causa del proprio fallimento imprenditoriale. La propria idea di business deve sposarsi con il territorio e quindi il giusto bacino di utenza. Inoltre, anche avere partner e collaboratori con cui si lavoro da remoto richiede metodi di comunicazione efficaci.
14. Mancanza di passione
Il 9% dei fondatori di startup hanno realizzato troppo tardi di non avere una vera passione nel campo in cui operavano o nessun interesse ad integrare le necessarie conoscenze per il successo del proprio business.
13. Cambiamento fallito
Alcuni cambiamenti di rotta hanno portato al successo di startup come Burbn diventato Instagram e ThePoint diventato Groupon. Purtroppo non tutti i cambiamenti portano al successo. Prima di prendere scelta affrettate e imboccare una strada diversa è necessario calcolare il giro d’affari, modificare il proprio modello di business, testare ipotesi e misurare i risultati.
12. Disaccordi con investitori/co-fondatori
Per il 13% degli startupper un disaccordo con il proprio co-fondatore, ma ancora di più con il proprio investitore a portato al fallimento del progetto di business. Attenzione dunque ad allacciare ottimi rapporti con chi investe nel progetto.
11. Allontanarsi dal progetto
Distrarsi con progetti collaterali, impegni personali e/o un generale perdita di concentrazione verso il proprio progetto è stato menzionato dal 13% degli startupper come causa che ha portato al fallimento dell’azienda.
L’articolo prosegue nella prossima pagina.
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