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Trump vs Biden: analisi dei domini nelle elezioni americane 2020

Indipendentemente dal risultato delle elezioni americane 2020, in questo articolo esaminiamo e valutiamo i due candidati da un punto di vista molto diverso. In questo articolo viene fatta luce sui numerosi domini registrati per i due candidati Joe Biden e Donald Trump in occasione della campagna elettorale americana 2020. A tal fine sono stati valutati oltre 5.000 domini con parole chiave utilizzando il Trademark Research Service, il tool sviluppato da InterNetX per la ricerca di keyword brandizzate nell’universo dei domini.

Domini per i candidati alle elezioni americane 2020

Il Trademark Research Service ha esaminato oltre 350 milioni di domini in 1.750 zone di root, in questo caso collegate alle parole chiave “Joe Biden” e “Donald Trump”. Negli ultimi mesi sono stati registrati numerosi domini con i nomi dei due candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Tra questi, non solo domini con i nomi corretti, ma anche domini con errori di battitura, trattini e varie estensioni.

Trump vince per numero di domini registrati

Quello che salta subito all’occhio è l’elevato numero di domini registrati per Donald Trump rispetto all’avversario Joe Biden. Trump è chiaramente in testa nel numero assoluto di registrazioni di domini con 3.867 registrazioni a fronte delle 1.415 di Biden (rapporto 2,73:1). Questo dato è correlato ai risultati delle ricerche su Google pari a 849 milioni per Trump e 345 milioni per Biden (rapporto 2,46:1). Joe Biden risulta in questo caso ampiamente “sconfitto” dal rivale Donald Trump.

Perché Trump ha un maggiore numero di domini Internet?

Una spiegazione per cui esiste un così forte distacco tra i due candidati nel numero di registrazioni dei domini è probabilmente dovuta al fatto che Joe Biden è stato lontano dai riflettori della scena politica per lungo tempo. Dopo il suo secondo mandato come vicepresidente nel 2017 è stato “in pausa” fino al 25 aprile 2019, giorno in cui ha presentato la sua candidatura alla presidenza. Un’elevata percentuale di domini Internet relativi a Joe Biden è stata creata solo dopo tale la sua candidatura alla campagna elettorale americana 2020. Anche le registrazioni di domini per Trump sono salite alle stelle da quando ha annunciato la sua candidatura nel 2015.

Trump sembra “vincere” anche su Google Trends

La situazione è a favore di Trump anche se guardiamo Google Trends. Bisogna comunque sottolineare che la situazione mostrata da Google Trends varia ampiamente nel tempo.

La panoramica è comunque interessante perché Google Trends ci mostra l’andamento del volume di ricerca per le parole chiave corrispondenti. Si può ben vedere come il volume di ricerca di Biden si è avvicinato a quello di Trump a partire dalla sua nomina a candidato democratico il 18 agosto 2019. Secondo l’analisi del volume di ricerca a livello statale per le query “Joe Biden” e “Donald Trump” negli ultimi dodici mesi, il candidato repubblicano è avanti in tutti i 51 stati, ma in alcuni casi solo di due punti percentuali.

America First o forse meglio .COM, .NET e .ORG?

Anche se Donald Trump non si stanca mai di proclamare il suo motto “America first”, per le loro campagne entrambi i candidati utilizzano principalmente domini .COM. Tra tutti i domini che contengono la parola chiave “Trump”, meno dell’1,5% e poco meno del 2,5% per Biden sono registrati con estensione di dominio .US, il ccTLD degli Stati Uniti d’America. I loro siti ufficiali sono entrambi con .COM: il sito web di Trump è disponibile su DonaldJTrump.com, mentre quello di Biden su JoeBiden.com.

Nomi di dominio 2020: un’analisi tra mercato europeo e statunitense

Tuttavia, questo dato non sorprende affatto. Secondo il Global Domain Report realizzato da InterNetX, nei soli USA sono stati registrati oltre 91 milioni di domini .COM, mentre a livello mondiale sono registrati meno di due milioni di domini con estensione .US. Il numero di abitanti in relazione ai domini registrati per il ccTLD statunitense è inferiore all’1%. Per quanto riguarda quindi il dominio Internet nazionale, i candidati alle elezioni americane 2020 hanno preferisco affidarsi a .COM.

Presidenziali americane 2020 tra gTLD e nuovi gTLD

Come abbiamo visto, i responsabili delle campagne e i sostenitori di Trump e Biden si affidino principalmente ai domini .COM. Per quanto riguarda i gTLD .ORG e .NET superano il 5% per entrambi i candidati, mentre numerosi nuovi gTLD rappresentano solo meno dell’1%. È possibile notare registrazioni a una o due cifre. Un occhio critico potrebbe considerare queste mosse come “conservatrici”!

Domini con keywordJoe BidenDomini con keywordDonald Trump
TLDNumeroin %Numeroin %
.COM95567,492.63269,52
.ORG1168,202526,66
.NET805,561945,12
.US621,64352,47
.CO280,74100,71
.XYZ160,4260,42
.BIZ150,490,64
Altri37910,0117112,08

È interessante notare come Joe Biden abbiamo utilizzato alcuni interessanti nuovi gTLD per la sua campagna elettorale:

therealjoebiden.org → Home
joebiden.io → Home
joebiden.lgbt → Sottopagina: joebiden.com/lgbtq/
realjoebiden.net → Home
realjoebiden.com → Home

Nuovi gTLD per i partiti statunitensi

I partiti degli Stati Uniti hanno persino i loro nuovi gTLD: .DEMOCRAT, .REPUBLICAN e .GOP (Grand Old Party). Le registrazioni sono comunque molto ridotte. Su un totale di oltre 5.000 domini registrati relativi e Trump e Biden, è stato registrato un solo dominio .GOP per Biden e sei per Trump, con .REPUBLICAN sei per Trump e con .DEMOCRAT uno solo per Trump.

Quanto sono protetti i domini dei candidati americani 2020?

Nel corso delle elezioni americane 2020 sono stati registrati tantissimi domini, alcuni anche con errori di battitura. Questi domini registrati volutamente con piccoli errori non vengono utilizzati solo dagli stessi team dei candidati, ma anche dai criminali informatici. Alcuni domini strettamente collegati ai siti web delle campagne di Joe Biden e Donald Trump non presentano i più basilari protocolli di sicurezza di dominio e sono oggetto di attività criminali a livello informatico come lo spoofing e il redict di dominio o il phishing. Oltre il 90% di questi siti web non utilizza un Registry-Lock per proteggere i propri domini dal furto di dominio e del DNS. In questo modo i siti web sono esposti ad attacchi di phishing, attacchi di rete e abuso di posta elettronica. Anche se più volte i domini si sono rivelati una minaccia per aziende e celebrità, la sicurezza informatica continua a essere spesso trascurata.

Proteggere un dominio: 6 consigli di sicurezza

Il sito di Trump hackerato

In occasione delle elezioni americane, seguite in tutto il mondo, i domini dei due candidati alla presidenza offrono un grande potenziale per i criminali informatici. I domini joebiden.com e donaldjtrumo.com sono quotidianamente bersaglio di pesanti attacchi. Uno è andato in porto a danni di Trump. Poco prima delle elezioni, il sito web di Trump è stato hackerato.

Su sito hackerato di Trump è apparso il seguente messaggio.

Martedì 27 ottobre 2020, un avviso nella sottopagina dedicata agli eventi dichiarava apertamente che il sito era stato hackerato e che il mondo ne ha abbastanza delle fake news di Trump. Sono seguite accuse contro il governo americano e contro lo stesso Trump secondo cui questo attacco avrebbe potuto essere prevenuto con ragionevoli misure di protezione.

Nadine Jäger

Redattrice online con un interesse per il digitale, in particolare IoT e IA. Vedo nell’online marketing un forte potenziale per il futuro e desidero quindi informare i nostri lettori di tutte le notizie più interessanti.

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