In un mondo così rapidamente mutevole e altamente diversificato, caratterizzato da un forte livello di concorrenza a livello globale, le aziende si trovano spesso a lottare per la sopravvivenza sul mercato. Le tecnologie in continua trasformazione, la deregolamentazione, le crescenti esigenze dei consumatori e le sempre più alte aspettative mettono molta pressione sulle spalle degli imprenditori. Questa combinazione di fattori crea un senso di continua incertezza soprattutto nel momento in cui si formulano le proprie strategie aziendali. In quei casi in cui è necessaria una decisione per il raggiungimento aziendale, l’analisi SWOT si rivela un buon strumento di pianificazione strategica.
Sia gli elementi interni a un’azienda sia che quelli del contesto in cui si inserire svolgono un ruolo fondamentale per la formulazione e la pianificazione delle strategie. Si rivela utile avere uno strumento di pianificazione per consentire ai manager di formulare strategie competitive in linea con i requisiti dei loro modelli di business. L’analisi SWOT consente alle aziende di identificare punti di forza, opportunità, debolezze e rischi (SWOT, dall’inglese strengths, weaknesses, opportunities, threats), fornendo un quadro più chiaro delle circostanze al fine di mappare un solido piano d’azione.
L’analisi SWOT (nota anche come matrice SWOT) si occupa dell’analisi degli ambienti interni ed esterni al fine di identificare punti di forza e sfruttare così le relative opportunità esterne. Allo stesso modo, per evitare gli eventuali rischi in rapporto con le proprie debolezze. L’analisi SWOT può essere utilizzata in qualsiasi processo decisionale strategico all’interno dell’azienda una volta definito l’obiettivo. L’invenzione di tale strumento è attribuita a Albert Humphrey, in occasione di un progetto di ricerca all’Università di Stanford fra gli anni ’60 e ’70.
Sono quattro i punti che costituiscono una matrice SWOT. Dopo aver definito l’obiettivo bisogna passare alla definizione dei punti principali.
Il primo passo è identificare le capacità e le risorse interne dell’azienda, gli aspetti che è possibile controllare. Poniti la domanda: quali sono i fattori utili al raggiungimento dell’obiettivo? Questi saranno i punti di forza. Pensa in termini di prodotto, servizio, finanza, leadership del marchio, tecnologia, cultura aziendale e aree correlate. L’ideale è valutare sia i tuoi punti di forza che i punti deboli, in relazione a quelli dei tuoi concorrenti.
In questo passaggio, devi pensare “esternamente”. Elenca le possibili opportunità della tua azienda. Queste possono essere nuove tendenze che completano i tuoi prodotti, mancanza di concorrenza nella tua nicchia, eventi nel tuo settore o quel nuovo software che ti aiuterà a ottimizzare il tuo flusso di lavoro.
Identifica i punti deboli interni alla tua organizzazione. Cosa ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo aziendale? Gli esempi includono un elevato turnover dei dipendenti, basse performance di vendita, mancanza di una chiara strategia di marchio, scarso flusso di cassa, processi inefficienti, per citarne alcuni. Anche questi aspetti sono sotto il tuo controllo.
Per finire, elenca i possibili rischi esterni. Cosa può recare danno al raggiungimento dell’obiettivo? Questi possono includere una forte concorrenza, un brand forte sul mercato della concorrenza, un’economia instabile, incertezza politica, tradizioni o convinzioni della comunità che possono essere in conflitto con il tuo prodotto.
Ecco due esempi dettagliati di analisi SWOT applicati a due grandi aziende note: l’azienda di bevande non alcoliche Coca Cola e l’azienda di servizi streaming Netflix.
Punti forza: forte penetrazione nel mercato globale, potere d’azione su rivenditori e competitor, ampio pubblico, portafoglio di bevande diversificato, valore dell’azienda, ampia rete di distribuzione.
Opportunità: diversificazione, paesi in via di sviluppo, acqua pura imbottigliata, maggiore attenzione verso i prodotti meno venduti.
Debolezze: bibite poco salutari, unico mercato quello delle bevande, gestione non idonea dell’acqua.
Rischi: concorrenza con Pepsi, competitor indiretti, accesso alle materie prime.
Punti forza: originalità dei contenuti, algoritmo per i suggerimenti, contenuti esclusivi, ampia scelta.
Opportunità: l’acquisto e il noleggio dei DVD è in declino, le nuove generazioni preferiscono lo streaming, disponibilità di Internet.
Debolezze: le tariffe sono aumentate negli anni, i contenuti possono sparire a discrezione dell’azienda, viene data priorità ai contenuti originali piuttosto che ai preferiti dagli utenti.
Rischi: cresce il numero dei competitor, le aziende media partner stanno acquistando potere e richiedono pagamenti più alti per i contenuti, alcuni contenuti online sono gratuiti o scaricati illegalmente dagli utenti.
Una volta completate le tabelle della tua analisi SWOT, controlla ogni categoria e imposta le tue priorità. Fai una selezione dei problemi che devi affrontare con maggiore urgenza e decidi quali affrontare in futuro. Per aiutarti a sviluppare una strategia che permetta di affrontare le tue problematiche principali rispondi alle seguenti domande chiave:
Scegli sempre uno scopo specifico per la tua analisi SWOT. Altrimenti, puoi cadere in generalizzazioni che non ti forniranno alcuna direzione verso un vero e proprio piano d’azione. Fai presente, inoltre, che l’analisi SWOT è un processo “soggettivo”. Diverse persone possono presentare diverse analisi SWOT per lo stesso scopo stabilito o una stessa persona può presentare diversi risultati per lo stesso oggetto d’analisi in un momento diverso. Per questo motivo l’analisi SWOT non deve essere trattata rigorosamente dall’inizio alla fine della pianificazione della tua azienda. Il consiglio è quello di utilizzarlo come punto di partenza per la pianificazione delle PMI o startup insieme ad altri strumenti di analisi di business planning come ad esempio l’analisi competitiva.
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