A distanza di qualche mese dai fenomeni Black Friday e Cyber Monday dell’ormai passato 2016, le note giornate per eccellenza dedicate agli sconti negli Stati Uniti – e da qualche anno anche in Italia – analizzare i dati relativi alle vendite può essere utile a capire quale sia stato quest’anno l’atteggiamento dei consumatori in vista delle spese natalizie.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, i dati Istat di settembre 2016, già prima del “venerdì nero” dunque, evidenziavano un clima di generale prudenza (-1,4% della domanda su base annuale per quanto riguarda il commercio al dettaglio). A far seguito a questi numeri anche i dati di Npd (azienda leader nella ricerca di mercato sui consumatori), dai quali emergerebbe un calo delle vendite nelle ultime due settimane di novembre.
Il clima di prudenza e incertezza da parte dei consumatori era stato previsto inoltre anche da esponenti delle imprese italiane intervistati sempre da Il Sole 24 Ore: “Sarà un Natale ricco di incognite” aveva affermato Alessandro Butali, presidente di Euronics Italia, “Quest’anno mi sembra di vedere un mercato un po’ più povero, spaventato e disorientato” era invece l’impressione di Antonio Di Vincenzo, vice presidente della Imap Export (Original Marines).
A fare da contraltare a questo clima di prudenza ci sono tuttavia i numeri relativi agli acquisti online. Se, infatti, negli Stati Uniti i dati di Verizon (fornitore di servizi di comunicazione a banda larga, wireless e wireline) riportati anche da www.toptrade.it registrano una crescita del 9% del volume medio giornaliero di traffico e-commerce diretto ai retailer durante il Black Friday, l’Italia non sembra assolutamente essere da meno. Secondo quanto riportato da La Stampa infatti, per Amazon.it il Black Friday è stata la giornata con il maggior numero di vendite di sempre, con più di 1,1 milioni di prodotti ordinati, con una media di 12 articoli venduti al secondo.
Alla luce di questi dati dunque sembrerebbe che la scelta dei consumatori italiani sia sì quella di acquistare di meno, ma di prediligere, nei casi di acquisto, le piattaforme online. Se da una parte, quindi, non si può fare altro che aspettare e vedere se questo scenario “a due facce” rimarrà invariato anche quest’anno, dall’altra ciò che è certo è il fatto che il commercio di beni di consumo online è sempre di più la scelta prediletta dai consumatori.
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