Società digitale

Chatbot: come sta cambiando la comunicazione tra aziende e utenti

L’utilizzo di tecnologie legate al linguaggio naturale è una realtà con cui le aziende devono necessariamente fare i conti. Inserita oggi in molte piattaforme, a partire dai sistemi di riconoscimento vocale usati per scrivere messaggi, ai cosiddetti chatbot, l’intelligenza artificiale può fornire opportunità davvero interessanti alle aziende che si confrontano ogni giorno con i problemi legati al customer care.

Con la diffusione degli smartphone, gli utenti finali sono sempre connessi e sempre online e ciò significa per le aziende minor tempo a disposizione per fornir loro risposte soddisfacenti, a specifiche domande. La possibilità dunque di potersi affidare ai chatbot, sistemi di assistenza clienti che fanno affidamento sull’interazione uomo-macchina, attira sempre più l’attenzione delle aziende, specialmente di quelle operanti nel settore bancario, assicurativo, delle telecomunicazioni e dell’e-commerce.

Anche se il 2016 ha visto un’enorme diffusione dei chatbot, il loro utilizzo primario risale ai primi anni 2000, quando il loro compito sembrava essere più quello di far innervosire la clientela con risposte fuori contesto, piuttosto che quello di dare una reale risposta a precise esigenze. Tuttavia l’evoluzione raggiunta oggi da questi sistemi può fornire a tutti i customer service uno strumento di riscatto per la gestione della frustrazione dei clienti. Le aziende, per continuare a essere competitive, devono essere in grado di dare risposte rapide, coerenti e soddisfacenti ai propri consumatori, e i chatbot sicuramente possono dare un grande contributo in questa direzione.

Secondo alcuni, affidare oggi la totalità della gestione di un servizio clienti a un chatbot è una scelta troppo azzardata, come del resto lo è il contrario, ovvero basarsi al 100% sull’interfaccia umana. La soluzione adottata dalla maggioranza delle aziende sembrerebbe dunque essere quella di una terza via: combinare i vantaggi dei sistemi chatbot con quelli propri dell’intelligenza umana. Quando un cliente raggiunge un livello di frustrazione troppo alto infatti, l’intervento umano è fondamentale. È consigliabile quindi dotarsi di un sistema che riesca ad indirizzare le richieste “semplici” direttamente a un chatbot, affidando in automatico quelle più critiche alla gestione umana.

Se questo trend dovesse crescere (cosa che, a detta degli esperti, è destinata ad accadere sicuramente), il livello di perfezione che potranno raggiungere questi sistemi farà sì che parlare con un bot e con una persona fisica diventi praticamente la stessa cosa.

A breve il tema avrà ripercussioni anche sulle piccole aziende ed è bene farsi trovare pronti!

Maura Vadacca

View Comments

Recent Posts

Come proteggere i contenuti online: intervista a Gabriele Visintini

Il web e le piattaforme social sono diventati un vastissimo contenitore di contenuti. Oltre ai…

3 anni ago

Programmatic Printing: l’IA per le campagne pubblicitarie offline

Anche nel mondo digitale di oggi non si può prescindere dall’essere presenti offline se si…

3 anni ago

Ecco perché la tua azienda ha bisogno di un ERP su cloud

Se in passato liste Excel anche poco strutturate, un gran numero di strumenti non integrati…

3 anni ago

Scegliere un pacchetto di hosting ai tempi della rivoluzione digitale

Di certo, nel 2021 non è più necessario sottolineare l’importanza di avere un sito web.…

3 anni ago

Personal Branding: costruisci il tuo brand personale su LinkedIn

Quando si parla di Personal branding parliamo di professionisti che si presentano così come farebbe…

3 anni ago

Questi sono i 5 CMS più utilizzati per i siti web

CMS è l’acronimo per Content Management System. Si tratta di programmi utilizzati per creare, modificare…

4 anni ago