Grazie alla sua versatilità, l’industria dei domini continua a stupire per i grossi cambiamenti che mostra di anno in anno. Questo settore ha sue peculiarità, regole e opportunità per tutti gli stakeholder coinvolti. Nonostante ci siano dei pilastri ben saldi, l’ecosistema è in continua evoluzione con nuovi domini di primo livello solo per fare un esempio. La situazione dell’industria dei domini nel 2021 è stata presa in analisi da InterNetX e Sedo nella loro ultima edizione del Global Domain Report 2021. In circa 70 pagine viene presentata una fotografia con analisi, dati, sviluppi e voci dai principali attori del settore. Abbiamo qui dato uno sguardo a quelli che sono i principali dati con particolare riferimento al mercato europeo.
Il 2020 è stato un anno di cambiamenti, per tutti. La pandemia ha portato a restrizioni, lockdown e grossi disagi con gravi risvolti per interi settori. Il COVID-19 ha cambiato la vita di tutti i giorni presentando nuove sfide per l’industria dei domini, la quale si è mossa di conseguenza. ICANN per esempio ha lanciato varie iniziative come abbiamo presentato in questo articolo: “ICANN mantiene sicuro il DNS e sostiene i registrant nella crisi COVID-19”.
L’industria dei domini è comunque un settore che mostra resilienza e anche in questi ultimi mesi, le registrazioni e le novità non sono venute a mancare. Come dichiarato dal CEO di InterNetX, Thomas Mörz, “il settore dei domini (…) è sopravvissuto al 2020 in gran parte indenne. Tutte i trend sono in crescita, un dato molto positivo per noi, nonostante i sentimenti contrastanti intorno alla pandemia. Stiamo assistendo a un’accelerazione mondiale della digitalizzazione in modo positivo. È diventato chiaro ancora una volta che i domini sono il punto di partenza per ogni business online di successo.”
Ron Jackson, editore del DNJournal, descrive il 2020 come un giro sulle montagne russe: “Quando la pandemia ci ha colpito nel primo trimestre, le vendite hanno subito un rallentamento. Le persone erano preoccupate del possibile aggravarsi della situazione. La svolta è stata capire che una forte presenza sul web è un must per fare affari in una situazione di pandemia.”
Il numero di registrazioni dei nomi di dominio continua a crescere anno dopo anno. Secondo gli autori del Global Domain Report, sono diverse le ragioni che hanno portato anche quest’anno a numeri positivi nel settore dei domini. Innanzitutto, la spinta verso la digitalizzazione, la specializzazione di certe industrie e servizi di nicchia, nonché l’emergere di nuovi mercati in tutto il mondo. Insomma, la domanda rimane sicuramente alta. Allo stesso tempo, l’introduzione di nuove estensioni offre alla società nuovi TLD che la rappresentano. Analizziamo più nel dettaglio il Global Domain Report di InterNetX e Sedo e i punti salienti del mercato dei domini.
Creare una statistica sui TLD più registrati non è un compito del tutto semplice. Ciò è dovuto in primo luogo dalle fonti che presentano spesso dati molto diversi tra loro. Inoltre, se da un lato ci sono registri che rendono noti i propri dati pubblicamente, altri invece non fanno altrettanto.
Non è di certo una sorpresa: .COM rimane il dominio più registrato. Seguono a pari merito .TK e .CN. Il ccTLD tedesco .DE è presente con un ampio distratto da .UK, .NL, .RU e .BR. Anche i due TLD “storici” .NET e .ORG rientrano tra i domini più registrati. In generale, .CN e .NL mostrano una forte risalita a confronto di .NET, .TK e .UK con dati in negativo.
Dando uno sguardo ai dati del report, emergono notevoli differenze visibili a prima vista. Ad esempio i ccTLD .TK, .GA, .CF, .ML e .GQ gestiti da freenom sono generalmente registrabili gratuitamente con delle tariffe per garantire la piena proprietà del dominio. Ciò non può che avvantaggiare le registrazioni. Così è spiegato come, ad esempio .TK il ccTLD per il territorio di Tokelau con una popolazione di circa 1.500 persone, sia arrivato in cima alla classifica.
In termini di market share, il 34% del totale è rappresentato dai ccTLD, mentre il restante 56% è in mano ai gTLD. Se si considera solo il continente europeo, invece, la situazione è leggermente diversa. Secondo il Global Domain Report che riporta dai di CENTR, la quota di mercato dei ccTLD tra i paesi europei è pari al 61%. Un trend di lunga data basato su ragioni storico-culturali, che porta il mercato europeo preferisce i TLD nazionali per localizzare la propria presenza su Internet.
Il Global Domain Report di InterNetX e Sedo ha creato un interessante confronto mettendo in relazione i domini registrati in un dato paese con il rispettivo numero di abitanti. Questi dati permettono così di trarre ulteriori conclusioni sul mercato globale dei domini. Se da un lato non sorprende che paesi con un alto numero di popolazione come la Cina o gli Stati Uniti presentino un numero elevato di domini registrati, paesi molto piccoli come Panama o le Isole Cayman beneficiano del loro status di popolari mete offshore.
.COM rimane in vetta con un divario ampissimo. Una storia di successo che va avanti dal 1985. Ci sono naturalmente molti altri gTLD con un forte potenziale. Attualmente ci sono 1.590 TLD nel database della root zone di IANA e 1.244 sono i cosiddetti gTLD.
Anche se le nuove estensioni di dominio rappresentano finora solo una piccola parte dei gTLD registrati, il numero di registrazioni è in costante crescita, così come le opportunità a essi collegate. Alcuni TLD hanno registrato crescita maggiori con punte oltre il 300%, come per .SITE, .ICU, o .XYZ.
Negli ultimi anni sono stati introdotti i domini di primo livello principalmente perché era diventato sempre più difficile trovare domini brevi e concisi ancora liberi. I nuovi gTLD sono quindi un “rimedio” per far crescere Internet.
Si potrebbe anche dire che hanno “democratizzato” il settore con oltre 1.000 estensioni aggiuntive ampliando così la scelta apportando diversità all’interno della comunità di Internet. Le registrazioni di nuovi gTLD continuano a crescere anche nel 2020.
Tra i principali notiamo .XYZ e .ICU, ma anche .ONLINE, .TOP, .SITE e .CLUB, oggi alla ribalta e in forte crescita. Oggi è Donuts Inc. a gestire il portafoglio più ampio e rilevante al mondo per ciò che riguarda i nuovi domini di primo livello, offrendo nuove estensioni per migliorare e gestire la propria identità online.
Introdotto in una delle ultime tornate ICANN, il dominio .SRL è uno dei nuovi gTLD più registrati in Italia. L’estensione di dominio è progettata per le aziende con forma giuridica di società a responsabilità limitata e offre un’opportunità unica per le aziende che vogliono entrare nel web e collegare il loro nome alla forma giuridica esatta scelta per la società.
Se sei alla ricerca di un dominio business per la tua azienda srl, il dominio .SRL di aiuterà a costruire un’identità online, assicurandoti un nome professionale con un messaggio chiaro e conciso che rifletta il nome della tua azienda e che rimanga in presso nella mente dei tuoi clienti. Per fare un esempio, puoi registrare un indirizzo web che contenga il nome della tua azienda in questo modo www.nomeazienda.srl.
Non dimentichiamo di questi gTLD che rappresentano una regione, una comunità o perfino un continente come .ASIA il geoTLD più registrato, seguito da .CAT per la regione autonoma di Catalogna e .PYC per la comunità etnica di persone di lingua russa originarie di Kiev Rús. Considerando il vasto potenziale di mercato di .ASIA e .AFRICA dovuto all’alto numero di popolazione nelle rispettive regioni, il potenziale non ancora espresso è ampio.
Il 2020 è stato un anno imprevedibile con continui cambiamenti. L’auspicio è che lentamente si possa ritornare a una certa grado di normalità. L’industria dei domini riflette sicuramente i cambiamenti che avvengono nella società e nell’economia, ma può beneficiare di una certa stabilità. La digitalizzazione in forte crescita con una maggiore attenzione verso l’e-commerce e la sicurezza digitale non possono che avere un effetto positivo sull’industria dei domini.
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