Da qualche settimana è stato pensionato Google Chrome 70 e la nuova versione del browser della famosa azienda di Mountain View ha fatto la sua entrata nei nostri dispositivi. Quali cambiamenti apporta esattamente Chrome 71? Se l’ultimo grosso aggiornamento in fatto di sicurezza riguardava particolarmente i siti senza certificati SSL con Chrome 68, la nuova versione Google vuole porre fine una volta per tutte ai cosiddetti Bad Ads, gli annunci ingannevoli. Già con Chrome 64 c’era stato un tentativo di filtrare le pubblicità negative, in parte pericolose, per mezzo di un adblocker integrato. Purtroppo senza raggiungere realmente il risultato sperato. Nel suo post blog su Chromium, è lo stesso Google ad ammettere che l’insuccesso delle azioni passate intraprese. Metà delle Bad Ads, di cui grossa parte ingannevoli, non venivano riconosciute e bloccate dal browser.
Con l’aggiornamento di Chrome 71 annunciato, Google fa un ulteriore passo avanti e promette di bloccare tutti gli annunci potenzialmente ingannevoli non rispettosi dei visitatori. Per chi gestisce siti web saranno obbligatori controlli periodici per evitare in particolar modo che il sito web venga penalizzato dal motore di ricerca. Per verificare se il tuo sito presenta uno o più Bad Ads, basta controllare la sezione “Contenuti ingannevoli” nella Google Search Console. Se Google segnala la presenza di Bad Ads sulla tua pagina, avrai tempo fino a 30 giorni per correggerli o rimuoverli. In caso contrario, gli annunci verranno bloccati con possibili ricadute sulla SEO del sito.
Il blocco pubblicitario applicato da Google si basa sulle linee guida della cosiddetta “Coalition for Better Ads”, unione di vari gruppi Internet e associazioni di categoria che, sulla base di uno studio con oltre 25.000 partecipanti, ha delineato gli annunci negativi.
Nella sua sezione di supporto, Google riassume i seguenti contenuti come esperienze intrusive:
Contenuti che fingono di essere un’applicazione chat, un avviso, una finestra di dialogo di sistema o un altro tipo di notifica e rendirizzano l’utente a un annuncio o a una pagina di destinazione quando viene cliccato.
Aree cliccabili che normalmente non sono considerate cliccabili, per esempio sfondi trasparenti o aree della pagina, ma che rimandano il visitatore ad annunci o landing page.
Barre di scorrimento, pulsanti di riproduzione, frecce “Avanti”, pulsanti di chiusura, link di navigazione o altre funzioni della pagina che rendirizzano a un annuncio o a una pagina di destinazione.
Contenuti che tentano illecitamente di ottenere dati personali dell’utente.
Contenuti che reindirizzano automaticamente l’utente senza la necessità di un clic.
Imitazione dei puntatori del mouse che hanno lo scopo di indurre l’utente a cliccare.
Contenuti che promuovono, ospitano o si riferiscono a malware o software indesiderati.
La nuova versione del browser si pone come obiettivo quello di proteggere gli utenti dalle pagine web con potenziali pericoli legati ai Bad Ads. È lo stesso Google a sottolineare comunque che solo un piccolo numero di siti web sarà particolarmente interessato ai cambiamenti di Chrome 71. La nuova versione inoltre presenta delle novità per gli sviluppatori con nuovi Devtool presentati direttamente dal team di Google nel video in basso.
Articoli che potrebbero interessarti
Progressive Web App: siamo sulla soglia di un cambiamento?
Pagina di errore 404: cos’è e perché ottimizzarla
3 motivi per cui il tuo blog aziendale non aumenta il traffico
Il web e le piattaforme social sono diventati un vastissimo contenitore di contenuti. Oltre ai…
Anche nel mondo digitale di oggi non si può prescindere dall’essere presenti offline se si…
Se in passato liste Excel anche poco strutturate, un gran numero di strumenti non integrati…
Di certo, nel 2021 non è più necessario sottolineare l’importanza di avere un sito web.…
Quando si parla di Personal branding parliamo di professionisti che si presentano così come farebbe…
CMS è l’acronimo per Content Management System. Si tratta di programmi utilizzati per creare, modificare…