Le discussioni sulla protezione dei dati nel mondo web sono molte, soprattutto ora che è entrato in vigore il RGPD. Oltre a Facebook ci sono altre grosse aziende che dispongono di una grande quantità di dati personali dei propri utenti. Lo sviluppatore irlandese Dylan Curran ha esaminato cosa memorizza Google rispetto al famoso social network. Quello che sorprende non è tanto quali dati vengono raccolti, ma la loro quantità! Tramite diversi strumenti messi a disposizione dallo stesso motore di ricerca gli utenti hanno la possibilità di consultare i dati raccolti.
È noto da tempo che Google raccoglie informazioni sui propri utenti relativi a posizione, cronologia di navigazione, cronologia di ricerca, dispositivi utilizzati o anche la cronologia delle conversazioni di Gmail. Le informazioni raccolte, che vengono aggregate in base a sesso, posizione, professione, hobby e interessi, situazione sentimentale consentono a Google di mostrare all’utente pubblicità mirate.
La storia diventa raccapricciante quando si apprende che Google può ricostruire la routine quotidiana degli utenti in base ai dati di posizione raccolti. L’azienda di Mountain View sa quando e dove un utente va al lavoro, dove pranza e cosa fa la sera. Google dispone di dati personali che fanno gola a molte aziende.
Lo sviluppatore irlandese Dylan Curran ha pubblicato un thread su Twitter per mostrare quali informazioni vengono raccolte dai social network e altre piattaforme. Che dati come luogo e interessi venissero memorizzati, non era di certo un mistero. I dati di Curran, contengono file per un totale di 5,5 GB. Ciò corrisponderebbe a tre milioni di documenti Word. Solo la cronologia comprende 90.000 voci.
I dati generati dal profilo Facebook di Dylan Curran, invece, contengono 600 MB. Un numero decisamente inferiore, con informazioni come le telefonate o i messaggi di testo inviati. Quello che sorprende particolarmente l’autore del thread è che i dati da lui cancellati dalla piattaforma figurassero comunque tra i dati scaricati.
Anche i dati cancellati o presumibilmente nascosti non sono protetti. Nonostante le varie impostazioni di sicurezza, i propri dati non sono necessariamente nelle mani degli utenti. Con i dispositivi Android, ad esempio, non è nemmeno necessario attivare il GPS affinché vengano inviati dati sulla posizione. Tra i dati che Google ha raccolto su Dylan Curran c’erano non solo dati attuali, ma anche e-mail eliminate a cui lui stesso non aveva più accesso.
Se vuoi vedere quali dati sono stati raccolti su di te o la tua azienda, hai diverse possibilità per accettarti cosa ha memorizzato Google. E forse c’è qualcosa che nemmeno sapevi.
Su questa piattaforma puoi controllare quanti e soprattutto su quali dispositivi hai effettuato l’accesso a Google. Il vantaggio per gli utenti è anche vedere se il proprio account è stato utilizzato da uno sconosciuto o se si è effettuato l’accesso da un dispositivo di una terza persona.
Vuoi vedere cosa stavi cercando esattamente un anno fa? Questo tool ha registrato tutte le tue ricerche! Può filtrare le query per data o per categorie come “Immagini”.
Ti ricordi dov’eri martedì 26 giugno alle 10:38? Google sì. Con Google Location History è possibile consultare tutte le informazioni sulla posizione e persino esportarle.
Grazie a questo tool puoi visualizzare quali add-ons sono attivi nel tuo account Google. Google Permisssions elenca tutte le estensioni, i dispositivi e i servizi web che hanno accesso ai tuoi dati. Qui è possibile revocare l’accesso ai dati ai servizi web.
Google crea profili su ogni utente con informazioni come età, sesso e interessi. Queste informazioni vengono utilizzate per propinare annunci pubblicitari d’interesse per l’utente. Se ti stai chiedendo perché Google ti mostri un determinato annuncio, puoi trovare qui la risposta.
Su Google Takeout l’utente può visualizzare tutti i dati dal server come e-mail, video YouTube, foto e molto altro legato a Google.
È inoltre possibile utilizzare questo servizio per copiare le informazioni di profilo dai server Google.
Questi tool messi a disposizione da Google non impediscono comunque la raccolta di dati personali, ma forniscono un mezzo per scoprire quali informazioni sono state memorizzate in rete. Google dunque sembra essere molto trasparente sulla raccolta dei dati personali.
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