L’influencer marketing, tradotto in italiano con marketing d’influenza, è diventato uno strumento indispensabile nella cassetta degli attrezzi dei marketer del web. Questa nuova tecnica di marketing ha ricevuto un forte impulso grazie all’uso del web 2.0 e dei social network di cui sostanzialmente si nutre. L’influencer marketing è un fenomeno destinato a durare e a coinvolgere sempre più un numero maggiore di persone.
Ai tempi di YouTube e star di Instagram, le aziende che operano nel settore della moda, lifestyle e intrattenimento sono state le prime ad aver sfruttato le opportunità dell’influencer marketing, uno dei principali trend in campo pubblicitario. L’intento delle aziende è quello di sfruttare l’influenza e la visibilità di personaggi con numerosi follower su diversi canali. I cosiddetti influencer, vengono considerati personaggi di rilievo, esperti o modello da cui trarre ispirazione nel loro campo di attività. Gli influencer diventano veicolo di informazione e con i loro contenuti sui social o sul proprio blog influenzano le decisioni d’acquisto dei propri follower.
L’influencer marketing dopotutto non è una novità assoluta. Chi lavora nel marketing e nella pubblicità ha sempre avuto a che fare con personaggi di rilievo nel proprio campo come giornalisti, esperti di settore e promotori. La novità dell’influencer marketing è più nella forma che nella sostanza. Di nuovo c’è l’uso di piattaforme social come Facebook, Instagram, Youtube, Tumblr, Snapchat e Pinterest che offrono maggiori opzioni, se confrontate con i canali tradizionali, oltre a un rilevante numero di influencer. Esempi di influencer di rilievo in Italia sono Chiara Ferragni e Mariano Di Vaio nel campo della moda, Clio MakeUp, celebre blogger makeup artist, Favij, influente Youtuber specializzato nel mondo dei videogiochi e Annalisa Arcando (@moustachic), che combina consigli su viaggi e stile. Non bisogna avere necessariamente milioni di follower per essere un influencer. Se su Instagram si parla di Top Influencer a partire da 15.000 follower, anche chi ne ha qualche centinaia può diventare un micro influencer utilizzando i suoi social per lanciare il proprio messaggio pubblicitario alla propria cerchia di amici/follower. Il campo dell’influencer marketing non è ristretto alle sole grandi aziende che sono disposte a sborsare onorari a 4 cifre per personaggi famosi, ma anche alle aziende più piccole che desiderano sperimentare una nuova tecnica di marketing.
L’addetto all’influencer marketing ha il compito di convincere un personaggio a farsi portavoce dell’azienda. È importante che la persona prescelta si rivolga al gruppo target dell’azienda e che venga considerato una voce autorevole e veritiera nel suo campo di attività o condivida con la sua cerchia di fan una passione per il settore o prodotto dell’azienda. Oltre alle piattaforme social, anche i blog giocano un ruolo centrale per chi è alla ricerca di un opinion maker. Trovare la persona giusta può richiedere tempo e l’analisi di diverse fonti. Esistono diversi tool che aiutano a trovare i possibili portavoci del vostro marchio. Buzzsumo è un buon esempio. Inserendo delle parole chiave otterremo dei risultati che potremo anche filtrare per le categorie blogger, CEO, giornalisti e “regular people”. Buzzoole è invece un esempio italiano di successo che si affaccia in questo settore.
La popolarità e l’uso sempre maggiore dei social network, ha reso i propri utenti strumenti di connessione sociali molto più funzionali della tradizionale pubblicità. La nascita dell’influencer marketing è la conseguenza di questo nuovo trend che le aziende di qualsiasi settore e dimensione possono cavalcare e sfruttarlo a loro favore in termini di visibilità e promozione.
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