Società digitale

Investire in Bitcoin: funziona davvero?

Nel 2011 Erik Finman investì in Bitcoin, quando all’epoca costavano 12 dollari per token. Una delle decisioni più azzeccate della sua vita. Sei anni dopo all’età di 18 anni, Erik possiede 403 bitcoin per un valore di oltre 6 milioni di dollari. La corsa al rialzo del Bitcoin negli ultimi mesi ha portato la valuta digitale a superare la quotazione di 15.000 dollari. Ciò ha trasformato un semplice ragazzino americano in un milionario. La domanda che si pongono in tanti è: conviene veramente investire in Bitcoin?

Perché al momento i Bitcoin valgono così tanto?

Uno dei primi motivi per cui i Bitcoin sono costosi è la loro rarità. Il numero di Bitcoin che è possibile minare è limitato. Il valore massimo è di 21 milioni di Bitcoin. Secondo il protocollo Bitcoin presentato da Satoshi Nakamoto nel 2008 non sarà possibile superare questo valore. A fine ottobre 2017 il numero di Bitcoin in circolazione ammontava a 16.727.612,5 (fonte: valutevirtuali). Il boom della quotazione del Bitcoin è dato soprattutto dalla sua momentanea popolarità. Nei primi anni, quando nessuno ne era interessato, la quotazione era di qualche centesimo. Nel corso degli anni, un numero maggiore di persone hanno “comprato” Bitcoin causando l’aumento del valore.

Investire in Bitcoin: quali sicurezze?

La risposta a questa domanda è molto semplice: no, i Bitcoin non offrono alcun tipo di sicurezza. I problemi legati alla valuta digitale vanno ben oltre gli attacchi alla rete da parte di hacker. La criptovaluta è completamente decentralizzata, non esistono quindi sicurezze di alcun genere contro possibili attacchi o frodi. Il sistema è portato avanti dai numerosi minatori di moneta, che in cambio ottengono blocchi di Bitcoin e commissioni sulle transazioni. Gradualmente questi blocchi perdono valore e il rischio è che il numero di minatori diminuisca sempre più portando a una centralizzazione del sistema, che non farebbe altro che aumentare il rischio di possibili manomissioni.

L’anonimato è il problema numero uno

Dietro il sistema Bitcoin non c’è nessun governo. Nonostante tutte le transazioni vengano salvare nella Blockchain, l’utente rimane relativamente anonimo. Questo è uno dei motivi per cui la moneta virtuale è diventata così popolare negli ultimi tempi. Eppure è proprio grazie all’anonimato che si possono nascondere frodi e altri reati. WannaCry è un chiaro esempio di cosa possa succedere se la tecnologia venga utilizzata in modo improprio. Se i governi dovessero scoprire che il Bitcoin viene utilizzato da criminali e terroristi, la situazione potrebbe cambiare drasticamente portando a un calo dei prezzi. Anche l’introduzione di regolamentazioni potrebbe scoraggiare gli investimenti e quindi ridurre il valore della moneta.

Gli investimenti non sono concreti

Per quanto se ne voglia dire, investire in Bitcoin ragionevolmente non è possibile. Se si sceglie una strada poco sicura in un mercato in cui vige l’anonimato, il rischio è la perdita totale del proprio “capitale”. Le banche centrali e le autorità di regolazione mettono in guardia gli utenti sull’imprevedibilità della valuta digitale. Ciononostante secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia nel nostro Paese “l’acquisto, l’utilizzo e l’accettazione in pagamento delle valute virtuali debbono allo stato ritenersi attività lecite”. Molte valute virtuali hanno smesso di operare qualche anno dopo il lancio, portando rilevanti perdite agli investitori. L’investimento in Bitcoin si basa su accordi basati sulla discrezionalità dei fornitori. L’accordo non ha dunque nessun vincolo e può cessare da un momento all’altro e senza preavviso.

Il mondo non gira intorno al Bitcoin

Non sorprenderà affermare che la maggior parte delle persone non ha idea di cosa sia il Bitcoin. Bisogna fare attenzione a sentirsi degli avanguardisti e investire in Bitcoin. Al momento sono pochissimi le attività commerciali in cui è possibile pagare in valuta digitale e la probabilità che diventi una valuta di massa sono più che improbabili. Il Bitcoin non rappresenta un investimento in capitale. Gli amanti del rischio possono investire una piccola parte del proprio capitale e tentare la fortuna beneficiando del tasso di cambio favorevole.

 

È chiaro che i rischi legati al Bitcoin sono al momento molto più alti rispetto al loro potenziale guadagno. Chi decide di prelevare i propri risparmi dalla banca e investire in Bitcoin deve avere ben chiaro che sta correndo un rischio molto alto.

Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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