Innovazione: atto, opera di innovare, cioè di introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione. Questo è la spiegazione fornita dal dizionario online Treccani per spiegare come l’innovazione sia un atto che apre alle novità e ai cambiamenti. Il nostro Paese è pronto per cambiare? È pronto per innovare? Questa è la domanda che si pone l’Open Innovation Outlook Italy 2021 realizzato da Mind the Bridge con il supporto di SMAU.
L’approccio delle aziende nei confronti dell’Open Innovation sta cambiando nel corso degli anni. Quello che è possibile affermare ad oggi è che il messaggio sembra essere arrivato a tutti: l’innovazione è e rimane una chiave di successo. Eppure in un confronto internazionale l’Italia, ma l’Europa in generale, investono meno. Con il report di questo anno possiamo osservare come questo trend sta lentamente cambiando, in particolare nell’ambito high-tech.
La ricerca realizzata da Mind the Bridge in collaborazione con SMAU ha come obiettivo quello analizzare il fenomeno Open Innovation tra le aziende italiane e confrontare questi dati con i leader internazionali dell’innovazione. Sono state coinvolte centinaia di aziende italiane per analizzare la loro predisposizione all’Open Innovation. La metodologia ha utilizzato per la ricerca fattori interni che abilitano all’innovazione (strategia, organizzazione, processi, cultura) e azioni concrete come accelerazione di startup, procurement, co-sviluppo, investimenti, acquisizioni il tutto confrontandoli con i risultati realmente raggiunti.
Fattori di successo per creare una strategia digitale
Molte aziende hanno già abbracciato il fenomeno Open Innovation instaurando solide collaborazioni con le startup. Rispetto ai risultati degli anni scorsi, quest’anno è stato possibile vedere l’Open Innovation in azione. In passato, infatti, gli ideatori della ricerca hanno riscontrato tentativi iniziali riscontrabili esclusivamente nel quadro di strategie di marketing e comunicazione, piuttosto che veri e propri piani d’azione con budget dedicato, obiettivi chiari e risorse dedicate.
Insomma, sembra chiaro come le principali aziende italiane si muovano con tempi completamente diversi dai competitor internazionali. La maggioranza di tali aziende è ancora agli inizi del proprio percorso. Anche le PMI si stanno lentamente aprendo all’Open Innovation? La risposta è sì, anche se con non poche difficoltà. Naturalmente le grandi impese rimangono i principali attori in campo, eppure tra le PMI più grandi e strutturate emergono casi di Open Innovation.
La scena dell’Open Innovation italiana è molto frammentata. Su 25 principali aziende, solo 11 (44%) mostrano un risultato sopra la media (2,6). Solo Enel (azienda premiata nel 2019 come Corporate Startup Star in Europa) è in linea con le aziende leader internazionali. La metà delle aziende ha un punteggio medio. Per quello che riguarda le performance individuali, tra le 25 aziende messe sotto esame, 9 non hanno mostrato alcun miglioramento e 3 un minimo aumento. Sono invece 5 le aziende che hanno registrato un notevole aumento (0,7/0,08 punti in più).
Abbiamo visto come l’Open Innovation si stia facendo lentamente strada anche nel nostro Paese, ma il divario con il resto del mondo è ancora molto ampio. L’ecosistema italiano startup è molto lontano sia in termini di quantità che di qualità dai principali ecosistemi globali. Se si guarda alle startup più mature (scaleup, scaler e super scaler), il gap è maggiore. Alla fine del 2019, l’Italia ha solo 245 scaleup in grado di raccogliere più di 1 milione di dollari. Di queste, solo 5 sono state in grado di raccoglierne più di 100 milioni. A livello europeo, il panorama scaleup italiano è solamente il decimo in classifica. I dati non sono comunque lontanamente paragonabili a quelli di altri Paesi europei o di hub globali come Cina, Silicon Valley, Corea o Israele.
Le aziende di telecomunicazione sono le pioniere nel campo dell’Open Innovation. Da qualche anno un nuovo settore balza in vetta: le aziende operanti nel settore energetico hanno mostrato approcci innovativi. Di fatti, 5 delle 10 principali aziende aperte all’Open Innovation rientrano in questo settore. Un buon segnale, dal momento, che si tratta di aziende che stanno investendo in sostenibilità, decarbonizzazione ed economia circolare. Il settore bancario e assicurativo sono i settori più rappresentati con 3 aziende nella Top10. Pian piano si fanno strada nell’Open Innovation anche aziende di altri settori come quello automobilistico, trasporti, alimentazione e distribuzione.
Guardando da vicino le esperienze di Open Innovation nelle Corporate Startup Star, grandi aziende che riportano importanti risultati nella collaborazione con startup, sono stati identificati 5 trend:
Nonostante i notevoli passi avanti degli ultimi anni, le aziende italiane mostrano ancora un sostanziale divario rispetto ai competitor internazionali. Solo poche aziende fanno eccezione, tra cui alcune PMI, che stanno lentamente abbracciando l’Open Innovation. Al fine di restare competitivi sul mercato, sarà necessario nei prossimi anni velocizzare i processi di cambiamento e adottare approcci innovativi. L’Open Innovation fornisce una strada per scalare a startup e scaleup e un’importante opportunità d’innovazione alle aziende più grandi.
“Sul territorio italiano avvertiamo un crescente fermento e una forte attenzione al tema dell’open innovation” ha aggiunto Pierantonio Macola, Presidente di SMAU. “Auspichiamo che questa energia si diffonda sempre di più non solo all’interno di grandi corporate ma anche di realtà di piccole dimensioni che possono trovare nelle startup un alleato per sviluppare rapidamente nuovi progetti da presentare al mercato”.
Volere, sapere, implementare: ciò che ti rende un vero leader digitale
Il web e le piattaforme social sono diventati un vastissimo contenitore di contenuti. Oltre ai…
Anche nel mondo digitale di oggi non si può prescindere dall’essere presenti offline se si…
Se in passato liste Excel anche poco strutturate, un gran numero di strumenti non integrati…
Di certo, nel 2021 non è più necessario sottolineare l’importanza di avere un sito web.…
Quando si parla di Personal branding parliamo di professionisti che si presentano così come farebbe…
CMS è l’acronimo per Content Management System. Si tratta di programmi utilizzati per creare, modificare…
View Comments