Sicurezza digitale

L’Italia e i malware: come si proteggono le PMI

Nei primi 6 mesi del 2016 le reti aziendali e i dispositivi mobili sono stati colpiti da quasi il 61% di nuove varianti di malware in più rispetto ai mesi precedenti. In questa situazione l’Italia risulta il Paese più infettato d’Europa.

Cos’è esattamente un malware

Parliamo di un programma sviluppato per svolgere attività illecite ai danni di altri utenti. Semplificando: furti d’informazioni sensibili, accessi illeciti a sistemi privati e in generale ogni tipo di alterazione delle operazioni svolte da un computer altrui. A colpire sempre più spesso le aziende italiane sono minacce ormai globalmente conosciute come Conficker e Hummingbad, ma sono in aumento, purtroppo, anche altre tipologie di minacce, ad esempio quelle bancarie.

Il mobile il più colpito

Mentre si registra un lieve calo nel numero di attacchi da malware cosiddetti “tradizionali”, aumentano quelli provenienti da varianti mirate a colpire dispositivi mobili. Uno studio realizzato da Check Point Software Technologies rivela che nel mondo sono ben 85 milioni i dispositivi infettati dai malware e la categoria più colpita è quella dei dispositivi mobili.

I malware più diffusi

Tra i malware maggiormente diffusi tra dispositivi desktop e mobili spiccano:

  • Conficker – responsabile del 14% degli attacchi globali degli ultimi mesi, consente agli hacker di attuare operazioni da remoto, tra cui download di malware e furto di credenziali e di disattivare i sistemi di sicurezza di Windows Microsoft.
  • Sality – responsabile del 10% degli attacchi degli ultimi mesi, è considerato uno dei più pericolosi malware diffusi fino ad oggi e colpisce le piattaforme Windows.
  • Hummingbad – colpevole di oltre il 6% degli attacchi negli ultimi mesi, finora è riuscito a infettare oltre 85 milioni di dispositivi mobili, rubando le credenziali e scavalcando i sistemi di crittografia delle email aziendali.
  • Iop – malware progettato per installare su smartphone Android applicazioni che li rendono bersaglio di pubblicità eccessiva, complicandone l’utilizzo.
  • XcodeGhost – versione compromessa della piattaforma di sviluppo iOS Xcode, che inietta un codice malevolo in tutte le app installate e le abilita a leggere tutte le clipboard del dispositivo.

Per fronteggiare e prevenire tutti questi pericoli, gli esperti consigliano alle aziende ovviamente di affidarsi a soluzioni di advanced threat prevention per proteggere accuratamente le proprie reti, gli endpoint e i dispositivi mobili, fermando il malware già nella fase di preinfezione.

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Maura Vadacca

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