A quasi trent’anni dalla nascita di Registro.it, ovvero del sito web anagrafe degli indirizzi con dominio nazionale .it, Repubblica.it ha pubblicato qualche mese fa un interessante articolo snocciolando una serie di dati che possono aiutare ad avere un’idea più chiara sul rapporto tra le aziende italiane e la loro presenza su Internet.
Il primo numero più interessante è sicuramente quello che vede il dominio .it in costante crescita: “Ogni giorno – spiega Maurizio Martinelli del Registro.it – calcoliamo una media di duemila nuovi domini e circa 900 cancellazioni”. Questi numeri fanno sì che il nostro Paese si collochi di diritto nella top ten mondiale dei domini Internet nazionali più utilizzati: in cima alla classifica svetta la Cina con quasi 20 milioni (19.870.668), seconda la Germania (16.153.416) e terzo il Regno Unito (10.628.761). In questo ranking l’Italia è al nono posto, mentre in Europa è sesta sopra la Francia.
Il motivo del successo del dominio .it sembrerebbe essere l’autorevolezza di cui gode in tutto il mondo. Da sempre infatti ciò che il nostro Paese crea e produce è visto all’estero come sinonimo di eccellenza e non stupisce quindi che le aziende italiane vogliano adottare, in primis sul web, un marchio distintivo che le possa associare fin da subito ad un’immagine di qualità all’interno di un mercato globale online altamente competitivo. Domenico Laforenza, direttore di Registro.it e dell’Istituto d’informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr) afferma infatti che il dominio .it viene preferito dal 73% delle imprese campione rispetto ad altre estensioni quali .com, .net, .eu o .org.
Ottimi risultati insomma, anche se ci sono grandissimi margini di miglioramento: da Registro.it affermano infatti che il 33% delle micro aziende nazionali non ha ancora un dominio sul web. Altri dati emergono inoltre dall’indagine “Digitale e web nelle micro imprese italiane” eseguita nel 2016 dalla società Pragma e condotta su un campione analizzato di 1200 micro imprese che hanno fino a nove addetti e rappresentative di tutti i settori del manifatturiero, del commercio, dell’edilizia e dei servizi. Lo studio ha rivelato che, sebbene il 67% delle imprese abbia almeno un dominio, solo il 15% di esse lo usa per fare comunicazione e marketing e il 91% del totale analizzato non fa alcuna attività di e-commerce. Per quanto riguarda Facebook, da tutti considerato come uno dei modi più efficaci per pubblicizzare il proprio business sul web, esso viene utilizzato per scopi commerciali solo dal 27% degli intervistati, mentre il 71% ammette di non avere nessuna pagina aziendale, su nessun social network.
Nonostante molte aziende non siano ancora entrate nell’ottica che il business oggi parta il più delle volte proprio online, l’Italia si dimostra con il suo dominio .it uno dei paesi più attivi sul web. Un miglioramento è auspicabile e, dati alla mano, più che mai possibile.
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