Interviste

Momo, la lampada intelligente di una startup catanese

La startup catanese Morpheos ha creato Momo, il robot domestico che aiuta a gestire la casa attraverso un sistema geniale d’interazione tra lo stesso dispositivo e le apparecchiature smart presenti nell’appartamento o in ufficio.

Momo è come il maggiordomo che chiunque vorrebbe. Può alzare la temperatura in casa se gli dite che avete freddo, può avvisarvi se ci sono perdite di gas o altre anomalie o addirittura farvi sapere come sta vostro nonno. Ha la forma di una lampada proprio perché, tra le sue innumerevoli funzioni, è anche una vera e propria lampada d’ambiente, elegante e facile da usare. A poche settimane dalla campagna di lancio del prodotto, abbiamo intervistato il founder e CEO Edoardo Scarso.

Edoardo Scarso, founder e CEO di Morpheos

Come nasce Morpheos?

Morpheos è una startup innovativa nata dall’idea di un team giovane ed altamente esperto, con l’obiettivo di sviluppare software, dispositivi elettronici e servizi innovativi. In Morpheos applichiamo l’intelligenza artificiale ai siti web e la robotica agli oggetti d’arredo con lo scopo di rendere autosostenibile la Ricerca e l’Innovazione, ridurre gli sprechi e migliorare la vita quotidiana.

Com’è nata l’idea di creare un dispositivo così completo come Momo, ma soprattutto perché chiamarlo “Momo”?

Il nome Momo deriva da una tag cloud e in particolare combina lettere e parole derivanti da: Morpheos, Home, My Home, Mom e Robot. L’idea del prodotto nasce però dall’osservare i comportamenti che adoperiamo a casa, da quelli da cui derivano gli sprechi energetici a quelli che invece creano micro-sistemi più efficienti, “le buone abitudini”. Ho indagato anche le principali difficoltà della famiglia media in relazione alle abitudini e al rapporto con la tecnologia, e volevo trovare un sistema davvero intelligente a servizio dell’utilizzatore e non il viceversa. Cercavo anche qualcosa per aiutare mio nonno, che vive da solo e lontano da casa mia, un sistema che mi facesse stare tranquillo, segnalandomi eventuali sue difficoltà e che gestisse per conto suo una tecnologia che non riesce più a controllare, a causa dell’età.

Come si differenzia Momo da altri dispositivi domestici smart come Amazon Echo?

Amazon Echo è un assistente vocale che Momo riconosce come qualsiasi altro dispositivo intelligente e con il quale interagisce. Il design “lampada” di Momo lo rende una soluzione discreta ed elegante.

Come funziona Momo?


Momo si auto-configura non appena collegato alla corrente elettrica. Sin da subito è in grado di riconoscere i dispositivi smart presenti all’interno dell’ambiente domestico, facendoli comparire nella sua app. Momo è stato progettato per capire le abitudini dell’utente e ciò che gli accade intorno, agendo per salvaguardare l’utente e la sua proprietà. Grazie all’Intelligenza Artificiale integrata, Momo impara le abitudini dell’utente e, dopo poco, inizia a riprodurle. Per esempio, se, durante la settimana, esco da casa alle 8.00, attivando i sistemi di sicurezza e ritorno alle 18.00, disattivando gli stessi sistemi di sicurezza, Momo apprenderà e riprodurrà questo comportamento. E, qualora, nel fine settimana queste abitudini dovessero mutare, Momo registrerà tale eccezione. Momo è anche una gradevole lampada da ambiente, regolabile tramite sensore, in luminosità e cambio di scenari. Si può collocare in qualunque posto della casa e senza il bisogno di altri dispositivi o connettività aggiuntive (come cavi, telecamere, sensori, ecc.).

In che modo il dispositivo può interagire con gli oggetti della casa e con noi? Potete farci due esempi concreti?

Come detto, Momo riconosce subito i dispositivi presenti in casa. Una volta riconosciuti i dispositivi, l’utente potrà interagire con questi tramite i sistemi di messaggistica supportati da Momo (Facebook Messenger, Telegram, Skype) o direttamente tramite app.

Basterà scrivere “Momo ho freddo” per fargli alzare la temperatura del termostato o “Buonanotte Momo” per attivare la modalità notte.

Allo stesso tempo, qualora i sensori di Momo dovessero rilevare delle anomalie (fughe di gas o presenze sospette in casa), Momo invierà una notifica sul cellulare dell’utente. Questo avviene grazie all’utilizzo di due protocolli di comunicazione (Z-wave e ZigBee) fra i più utilizzati nel settore smart home. Il nostro team, infatti, punta all’interoperabilità tra i dispositivi e desidera lasciare libero l’utente di scegliere i prodotti che più preferisce, senza essere limitati nell’utilizzo.

Da quando sarà possibile acquistarlo?

Esiste già un prototipo di Momo e in aprile è prevista una campagna di lancio del prodotto in crowdfunding per raccogliere fondi che permetteranno la messa in produzione e, poi, la commercializzazione in tutto il mondo.

Dove vedete il mondo dei dispositivi domestici smart tra 5 anni?

Il nostro team di ricerca ha portato avanti una dettagliata analisi di mercato che ha fatto emergere come i dispositivi IoT, e nello specifico quelli relativi alla Smart Home, si espandono sempre di più sul mercato immobiliare. In particolare negli Stati Uniti, questi trovano spazio già nel 21% delle abitazioni, e nel 36% dei casi queste tecnologie sono percepite come delle innovazioni raggiungibili già nell’immediato futuro. Se è vero che il mercato della Smart Home, allo stato attuale, risulta prevalentemente composto da numerose startup, è altrettanto vero che le imponenti aspettative economiche derivanti dall’evoluzione di tale mercato, soprattutto nel corso degli ultimi due anni hanno iniziato ad attrarre fortemente l’ingresso nel settore della smart home di tutta una serie di big player del mercato tecnologico ed informatico, fino a poco tempo fa assenti. Giganti come Google, Samsung o Apple, infatti, con le loro tecnologie stanno determinando un vero e proprio ribaltamento delle regole del mercato.

Avete altri progetti in corso?

Ovvio! Ma le nostre energie, attualmente, sono tutte concentrate su Momo. L’inventiva però, no, non ci manca.

 

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Katia Smaldone

Autrice e cacciatrice di startup presso news.srl. Sono follemente innamorata dell’Italia e degli italiani (non tutti). Non toccatemi The Big Bang Theory e attenzione a parlare di pizza in mia presenza.

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