I gTLD sono una parte importante di Internet. Se .COM è probabilmente il dominio generico di primo livello più conosciuto e utilizzato al mondo, a causa della sua vasta popolarità, la disponibilità è molto bassa. La situazione è simile per i primi gTLD come .ORG, .NET e .IT. Per rispondere all’aumento di indirizzi Internet nel 2013 sono state introdotte nuove estensioni di dominio. Una nuova possibile tornata di candidature di nuovi gTLD forse è dietro l’angolo.
I domini generici di primo livello esistono dalla nascita di Internet. Se da principio la selezione era limitata a pochissimi TLD, la rapida ascesa di Internet ha reso necessaria la graduale introduzione di nuovi gTLD in grado di rispondere al crescente bisogno di siti Internet. Dopo vari dibattiti, nell’estate 2011, l’ICANN decise di estendere il sistema dei nomi di dominio. Sul mercato sarebbero dovuti tornare indirizzi Internet brevi e concisi, aspetto che stava venendo a mancare nel corso degli anni con i vecchi domini di primo livello. L’allentamento di corda dell’ICANN consente ora di utilizzare pressoché tutti i termini conformi alle linee guida dell’organizzazione. Da allora si è fatto strada ad esempio il nuovo gTLD dedicato alle aziende, .SRL nella Top10 dei nuovi gTLD più registrati in Italia.
Si discute da tempo dell’introduzione di un nuovo round di gTLD. Nonostante le numerose richieste, un nuovo bando non uscirà in tempi brevi. Jeff Neumann, copresidente del New gTLD Subsequent Procedures Working Group, in occasione del meeting ICANN di San Juan a marzo 2018 ha spiegato le misure necessarie affinché sia possibile aprire un nuovo ciclo di negoziati. Nei prossimi anni, dovranno essere espletate alcune formalità prima del bando definitivo all’inizio del 2020. Secondo Neumann, questa è la previsione più ottimistica perché successivamente ci sarebbe da sanare e da discutere i vari intoppi che il nuovo bando creerebbe. È per questo che una tornata di nuovi gTLD è quindi del tutto improbabile prima del 2022.
La prima serie di nuovi gTLD ha attraversato una lunga fase preparatoria. Anche questa volta ci sarà molto da fare. Innanzitutto dovrà essere valutato l’impatto dei nuovi gTLD sulla concorrenza, nonché valutata la risposta degli utenti. Una relazione di Neuman dal titolo “Subsequent Procedures PDP Working Group”, dovrebbe uascire a fine 2018 e servirà alla GNSO (Generic Names Supporting Organization) per iniziare i lavori. A metà 2019, il Comitato direttivo dell’ICANN adotterà le prime misure atte a implementare le considerazione prese. La versione riveduta del testo per le candidature dovrebbe essere così pronta per essere pubblicata a inizio 2020. Se questa data sarà mantenuta, nonostante sembra improbabile visti i ritardi dell’ultima tornata, il nuovo round di nuovi gTLD verrà aperto quasi 10 anni dopo l’ultimo.
Sono in molti i potenziali registry in attesa dell’apertura delle candidature. Al momento non è ancora possibile immaginare come si svilupperà il mercato. L’ultima tornata del 2013 è stata accolta molto positivamente e le proposte sono state numerose. Allo stesso tempo, sono sorti diverse situazioni di conflitto tra diversi gruppi d’interesse che hanno portato a controversie ancora in corso. Ognuno ha rivendicato determinati TLD provando a ritirarli dal mercato. Un’altra difficoltà è venire a compromessi con le aziende economicamente più forti, disposte a investire grossissime somme e organizzazioni senza scopo di lucro che rivendicano anch’esse una parte dei nuovi domini. In ultima analisi, tuttavia, la decisione sulla disponibilità e sulle condizioni di utilizzo di una nuova estensione di dominio spetta all’organizzazione che si registra con successo all’ICANN come registry del nome di dominio. Anche le nuove estensioni di dominio possono essere utilizzate in modo improprio. È questo il caso del .SUCKS che ha fatto scalpore in passato. La paura era che tramite questo TLD potessero essere diffamare persone. Gli altri prezzi dei fornitori di tale estensione di dominio non fanno altro che dimostrare la loro consapevolezza a riguardo.
Alcuni proprietari di marchi famosi non sembrano più essere sempre interessati a un’estensione di dominio con il proprio nome. Il contratto come registro del dominio .XPERIA cesserà il 1° agosto 2018 su stessa richiesta di Sony Mobile Communications AB. Se in una fase successiva si decide di ritirare l’estensione di dominio, secondo la sezione 4.4 (b) del Registry Agreement si ha sempre la possibilità di richiedere la disattivazione con un periodo di preavviso di 180 giorni.
Restiamo dunque in attesa di notizie da parte dell’ICANN sulla possibile nuova tornata di candidature, nella speranza che non ci siano ostacoli che portino nuovamente a un ritardo della pubblicazione del bando. Ciò che è certo è che sono in tanti ad aspettare l’apertura del nuovo ciclo di negoziati. Quale sarà l’evoluzione del mercato è ancora difficile a dirsi.
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