L’avvento del coronavirus a livello mondiale nei primi mesi del 2020 ha messo in luce le vulnerabilità della nostra società, ma ha reso palesi le opportunità tecnologiche a nostra disposizione per proseguire le nostre attività legate alla vita sociale e al lavoro. Quest’ultimo non potendo prescindere dalle interazioni sociali, ha visto in forte crisi il suo modello. Il mondo del lavoro era saldamento legato alla cultura della presenza e temi come la salute e il benessere non erano quasi affrontati. La pandemia da coronavirus da vita a un nuovo scenario che sta cambiando diversi paradigmi nel mondo del lavoro.
Gli effetti sono stati tangibili fin da subito: la gente si è rivolta ai social che hanno registrato un forte aumento nei mesi di lockdown, meeting e conferenze si sono spostate online su app di videoconferenza. Le aziende hanno invitato i propri dipendenti a lavorare da casa per diversi mesi. Così da un giorno all’altro migliaia di lavoratori hanno sperimentato il lavoro in remoto. Molte aziende hanno annunciato di protrarre lo smart working fino all’anno prossimo, altre addirittura hanno deciso di abbracciare il modello di lavoro da remoto definitivamente come Twitter e Shopify.
La pandemia da COVID-19 sta avendo un forte impatto rimodellando il mondo del lavoro. Quello che emerge è chiaro: la pandemia ha accelerato la digitalizzazione delle aziende. Molte aziende stanno affrontando investimenti in nuove tecnologie, riformulando un nuovo modello di business centrato più sul digitale. Vengono prese in considerazione anche la protezione del clima e una catena di approvvigionamento globale sostenibile anche dopo la pandemia. Le ragioni di ciò è la necessità di essere in grado di reagire prontamente alle mutevoli esigenze non solo dei clienti, ma del sistema commerciale globale, di essere quindi più “robusti” a possibili situazioni critiche future.
Videoconferenze e chiamate invece di riunioni che a volte richiedono degli spostamenti. Il mondo del lavoro sta vivendo un profondo processo di cambiamento, probabilmente uno dei più veloci esperimenti organizzativi. Sotto shock è tutto il modello del lavoro a lungo termine, che avrà un impatto sulla vita professionale e sulla carriera di dipendenti di ogni grado. Cosa cambierà esattamente nel mondo del lavoro con la pandemia? Questi sono sei cambiamenti destinati a rimanere anche al termine della pandemia.
Per la stragrande maggioranza delle persone, ritrovarsi a lavorare da casa è stata una situazione completamente nuova. Il trend continuerà, dal momento che non c’è ancora una fine prevista alla crisi sanitaria e i lavoratori stanno imparando ad apprezzare i vantaggi offerti dall’home office. Il lavoro diventa sempre più smart, in home office o alternato alla presenza in ufficio.
Il lavoro smart richiede un cambio dirigenziale. Innanzitutto sono necessarie capacità per gestire i cambiamenti ed essere un sostegno ai nuovi paradigmi di lavoro. A sua volta, i manager devono fidarsi di più dei propri dipendenti e mirare a un modello orientato agli obiettivi. Abbandonare il controllo e costruire fiducia: ancora molto difficile per molti manager. Probabilmente non semplice da gestire in remoto. Saranno richiedi maggiori lodi, dedicare tempo alle discussioni personali, comunicare in modo chiaro.
Volere, sapere, implementare: ciò che ti rende un vero leader digitale
Molte aziende hanno bloccato le assunzioni. Chi invece era già attivo nel mondo digitale continua ad assumere. Un colloquio telefonico o via webcam precovid era spesso un’eccezione alla regola. La pandemia ha costretto le aziende a digitalizzare completamente i processi di selezione. I recruiter si sono dovuti interfacciare solo con processi di selezione digitali dovendo anche provvedere a colmare know-how e conoscenze. Queste saranno esperienze preziose perché è molto probabile che l’utilizzo dei canali digitali diventi da oggi norma del recruiting. I candidati dovranno abituarsi a un colloquio virtuale, almeno per il colloquio iniziale, risparmiando su possibili spostamenti. Anche l’onboarding in questi mesi è venuto in modalità virtuale: una novità assoluta per la maggior parte delle aziende.
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Fin ad oggi, le aziende non si sono interessate particolarmente della salute dei propri dipendenti. Dallo scoppio della pandemia la sicurezza sul lavoro e la salute dei dipendenti sono invece un tema centrale con cui le aziende hanno dovuto confrontarsi. Il tema salute è un trend nel mondo del lavoro destinato a consolidarsi ed estendersi anche in ambito home office al fine di mantenere la salute, il benessere e dunque le prestazioni del dipendente.
Il lavoro 4.0 richiede un’organizzazione mobile, agile e flessibile. Le nuove modalità di lavoro si raggiungono prefissandosi degli obiettivi. Ciò vale non solo per l’azienda, ma anche per il lavoro dei singoli dipendenti. Se a un dipendente viene assegnato un compito che viene allineato alla missione aziendale, avrà uno stimolo in più e un quadro d’insieme su cui orientare i propri sforzi e avere la sensazione di dare un contributo al successo dell’azienda. Le aziende che non hanno dei programmi lungimiranti saldi non riusciranno in situazione di crisi a mantenere la loro forza lavoro. Il cambio portato dalla pandemia farà si che sempre più aziende lavorino su obiettivi.
Il lavoro 4.0 richiede competenze e paradigmi 4.0
Il cambiamento apportato dal virus ha rafforzato il legame uomo-natura e ci ha ricordato di come sia importante avere un’attenzione particolare verso l’ambiente. Il mondo del lavoro post-epidemia sarà sempre più attento al rapporto con la natura. Ci saranno forti riconsiderazioni di quando un volo o un viaggio in generale sia necessario. Il business sostenibile sta diventando sempre più importante data anche la crescente pressione della società e della politica, nonché degli investitori. Insomma, le misure ecologiche diventano anche strumenti di marketing per la buona immagine dell’azienda e attirano i dipendenti più giovani.
La politica, la società e dunque le aziende stanno affrontando un cambiamento e abbracciando anche gli effetti positivi a lungo termine portati dalla pandemia. Gli strumenti di comunicazione digitale e l’home office sono sempre più accettati. Ciò conferma che esistono le condizioni affinché il mondo del lavoro si adegui al processo tecnologico. Queste nuove modalità di lavoro hanno ora bisogno di un quadro legislativo, che se gestite con gli obiettivi delle aziende, offrono enormi opportunità per il nuovo mondo del lavoro. È stata necessaria un’emergenza sanitaria per accelerare questo sviluppo e rendere a tutti visibili i vantaggi tangibili e concreti della digitalizzazione per un migliore equilibro vita-lavoro e per l’ambiente.
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