Nella sua fase embrionale Internet era chiamato ARPAnet. A quei tempi si trattava di una rete chiusa di computer. Nel 1983, Paul Mockapetris all’epoca ricercatore informatico propose l’apertura della rete oltre i confini accademici a chiunque avesse un computer e un modem. Nei tre anni successivi l’informatico americano sviluppo l’architettura del sistema dei nomi di dominio (DNS, Domain Name System) che stabilisce il principio di una rete distribuita e dinamica accessibile da ogni computer. Il DNS è ancora oggi uno dei pilastri del funzionamento di Internet come lo conosciamo e gestisce le corrispondenze tra i domini e gli indirizzi IP permettendoci di non dover ricordare l’indirizzo IP di ogni sito.
Paul Mockapetris ha studiato fisica e ingegneria elettrica al MIT. Nel 1978 ha inventato il primo server SMTP per il servizio di posta elettronica lavorando all’Information Sciences Institute (ISI) della University of Southern California. Il 23 giugno 1983 insieme a Jon Postel ha lanciato il primo test del DNS, un sistema che ancora oggi viene utilizzato per la gestione di Internet, il quale così come una rubrica telefonica permette di traduce gli host più semplici da utilizzare per le persone in indirizzi IP. Negli anni successivi è stato direttore del programma per DARPA, presidente IETF e Division Director dell’ISI prima di puntare al mondo delle startup. È membro della Internet Hall of Fame, dell’ACM, dell’IEEE e della National Academy of Engineering.
Prima del DNS, esistevano sistemi di denominazione specifici al fornitore come Xerox Naming System (XNS) del noto centro di ricerca Palo Alto di Xerox, il DEC, la serie di standard ISO X.500 sviluppati dalla ITU-T e altre proposte come IEN116. Per il mio progetto all’Architecture Machine Group del MIT, ora Media Lab, mi sono ispirato ai lavori del Cambridge Scientific Center dell’IBM e al Distributed Computing System di Dave Farber dell’UC Irvine, piuttosto che alle tradizionali 5 opzioni. Il design del DNS infatti rompe dai modelli tradizionali.
Sono due i momenti che più sono impressi nella mia mente, entrambi accaduti intorno al 1986. Il primo è quando le persone iniziarono a creare computer che richiedevano il funzionamento del DNS e il secondo quando altre persone iniziarono a usare DNS per nuovi scopi senza il mio diretto coinvolgimento. Poi naturalmente ci sarebbero tanti altri momenti da ricordare. La lista continua a crescere.
Finiremo gli user molto prima di esaurire le capacità del DNS: siamo già oltre il 50%! La vera sfida oggi oggi deriva da tutte quelle cose come la propria macchina, il campanello, il riscaldamento, l’illuminazione, il telefono cellulare, ecc. Tuttavia, non credo bisogno veramente preoccuparsi. Risolveremo anche quello.
L’aggiunta della blockchain al DNS potrebbe essere un modo per creare diverse vie di collaborazione per le organizzazioni. Avevo avanzato la mia proposta circa 4 anni fa, ma forse era ancora troppo presto. Ora sono in corso nuovi tentativi.
Facile da usare, sicuro e affidabile. Un buon provider DNS non dovrebbe solo pubblicare i dati DNS e dare accesso a dati di altre persone, ma anche proteggere da criminali che cercano di sfruttare il DNS per danneggiare gli altri.
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