La ricerca vocale è un nuovo trend dei nostri tempi: Alexa e Google Assistant sono tra gli assistenti vocali più in voga a cui gli utenti di tutto il mondo fanno affidamento per effettuare ricerca e svolgere compiti. Alla luce di questi nuovi sviluppi tecnologici anche i siti web e i contenuti aziendali dovrebbero rispondere a questi nuove abitudini degli utenti. La sfida della ricerca vocale può trasformarsi per molte aziende in un’opportunità.
Che la tecnologia sia in continua evoluzione non è certo una novità. Gli assistenti vocali sono entrati a pieno titolo nella vita quotidiana di milioni di utenti in tutto il mondo cambiando radicalmente le abitudini di ricerca online. Nel 2016, il 20% delle ricerche tramite l’app Google è stata effettuata tramite ricerca vocale. Le previsioni parlano di un aumento al 50% entro il 2020. Il punto di forza di forza di questa tecnologia è la comunicazione verbale: un mezzo più semplice e veloce per effettuare un’operazione. Soprattutto quando si tratta di ottenere informazioni in modo rapido magari mentre si sta svolgendo un’altra attività. Le aziende dovrebbero avvicinarsi alla ricerca vocale allineando i contenuti alle esigenze delle “nuove” query di ricerca vocali e restare competitivi anche in futuro.
Gli assistenti vocali diventano sempre più intelligenti e l’idea che la ricerca vocale debba essere il più semplice possibile viene man a mano abbandonata. Secondo uno studio targato Adobe condotto negli Stati Uniti nel 2019 ben il 91% dei brand stanno programmando investimenti per allinearsi a questa tecnologia. Il 71% di questi brand vede nella ricerca vocale un miglioramento dell’esperienza utente. Il 94% degli utenti ha dichiarato che la tecnologia vocale è facile da usare e non solo aiuta a risparmiare tempo ma migliorerebbe anche la qualità di vita. Ciononostante un buon 49% dichiara che non di rado non sanno ancora come svolgere un compito utilizzando i comandi vocali.
Fino ad oggi sappiamo bene come la scelta di un dominio è ricaduto sono tre caratteristiche: breve, facile da ricordare e con un’ortografia univoca. Con l’entrata in scena degli assistenti vocali le ricerca vengono ora effettuare utilizzando un comando vocale. Questo cambiamento ha un risvolto sul successo degli URL e dei nomi di dominio.
Se finora si è preferito avere domini brevi con un’ortografia chiara e semplice, la ricerca vocale consente l’uso di URL più lunghi dal momento che il comando vocale non richiederà uno sforzo un maggiore sforzo.
L’uso di domande è un tratto comune appartenente alla lingua parlata. Alexa, Google Assistant, Siri e Cortana sono assistenti vocali programmati proprio per rispondere alle domande degli utenti. La differenza di base tra la ricerca vocale e la ricerca testo è nel contenuto: mentre la ricerca di testo utilizza frasi affermative come “acquistare dominio aziendale a basso scosto”, la ricerca vocale utilizza set di frasi e frasi a coda lunga con dieci o più parole chiave poste in una frase interrogativo come ad esempio “dove posso trovare un dominio per la mia azienda a basso costo?”.
Una fonetica univoca, ovvero un nome di dominio comprensibile, diventa un criterio vincolante con la ricerca vocale. Con estensioni di dominio chiare come .SRL possono essere creati facilmente indirizzi comprensibili e chiari per le aziende. Gli indirizzi con caratteri, numeri, giochi di parole e miscuglio con parole straniere risulteranno difficili per la ricerca vocale.
Per capire se un dominio è adatto alla ricerca vocale, puoi eseguire il test radio. Effettua questo test di verifica con lo scopo di capire se un potenziale cliente è in grado di trovare il sito web associato al nome di dominio dopo aver ascoltato un breve spot radiofonico. Registra un possibile messaggio pubblicitario e inserisci il nome di dominio. Chiedi ad altre persone di ascoltare il messaggio vocale. Se dopo l’ascolto l’ascoltare ha memorizzato il dominio, il test è superato.
Per integrare la ricerca vocale alle tue strategie di marketing devi pianificare queste cinque fasi.
Prima che la ricerca vocale sia integrata nella strategia di marketing, è necessario selezionare le parole chiave che delimitano chiaramente la ricerca vocale. A tale scopo può essere utile un elenco con i comandi diretti di tutti gli assistenti vocali. Identificate le query di ricerca, integrale nelle domande di ricerca. Qui le parole chiave a coda lunga sono diventate lo standard. Una query di ricerca per comandi vocali ha una media di 25 parole.
Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra “domande” e “comandi”. I possibili raggruppamenti potrebbero essere:
Informazione: costi | Ricerca: fornitore | Siri | ||
---|---|---|---|---|
Domande | Quanto costa un dominio .SRL? Quanto costa un certificato SSL? | Qual è il miglior provider per un dominio .SRL? | OK Google, quanto costa...?/Chi è...? | Hey Siri, quanto costa...?/Chi è...? |
Comandi | Cerca il costo di un dominio .SRL | Mostrami i provider di domini .SRL | OK Google, mostrami...! | Hey Siri, mostrami...! |
I raggruppamenti rappresentano variabili e devono essere progettati affinché si adattino al prodotto o al modello di business, ad esempio per sistemi operativi o caratteristiche demografiche. Questa tecnica è utile anche per la creazione di gruppi di annunci.
Non c’è bisogno di creare da zero campagne specifiche per la ricerca vocale. Nei gruppi di annunci che hai già creato possono essere integrate le campagne esistenti, concentrandoti su raggruppamenti tematici o problemi specifici. Quando ricostruisci i gruppi di annunci, assicurati di ottimizzare per i dispositivi mobili. Inoltre, assicurati di provare diversi testi per gli annunci. Ad esempio, per i gruppi di annunci specifici della query, il testo dell’annuncio potrebbe essere costituito da risposte alle domande.
Keyword: Quanto costa un dominio .SRL?
Testo dell’annuncio: “Registra un dominio .SRL a — € all’anno”
È consigliabile rendere le ricerche il più granulari possibile. Gli utenti di diversi sistemi operativi differiscono spesso nel loro comportamento d’acquisto. Per questo motivo è utile ad esempio per gli utenti con un sistema operativo iOS, avere un gruppo di annunci apposito per la ricerca vocale tramite Siri. Per quanto riguarda il testo dell’annuncio, bisogna provare i contenuti: in che modo gli utenti della ricerca vocale rispondono ai contenuti? A quale gruppo target rivolgersi per la ricerca vocale?
Bisogna qui chiedersi quali domande possono avere i tuoi utenti sui tuoi prodotti o servizi. Gli interessati hanno bisogno di informazioni pertinenti prima di effettuare un acquisto. Cerca di entrare in empatia con i potenziali clienti e fai leva su ciò che ti differenzia dai concorrenti sul mercato.
Dopo la creazione dei gruppi di annunci, è necessario monitorare l’andamento. Quali sono le modifiche a livello di parole chiave? Vi sono effetti positivi sui fattori di qualità o sul CTR? I prezzi CPC saranno più economici o le posizioni degli annunci cambieranno? Un fattore importante sono, ovviamente, i numeri di conversione, che aumentano nel migliore dei casi, mentre i costi per conversione diminuiscono. In termini di rendimento del gruppo di annunci rivolto alla ricerca vocale, possiamo vedere cosa è migliorato e peggiorato rispetto al precedente gruppo di annunci. Criteri comuni come impressioni, clic, conversioni, posizioni, ecc. devono essere ottimizzati, analizzati e ulteriormente ottimizzati. Confrontando il traffico mobile negli ultimi due anni, molto probabilmente noteremo che le parole chiave a coda lunga vengano visualizzate più frequentemente.
La ricerca vocale è uno dei principali trend del marketing. Se decidi di adattare queste tecnologia nelle tue strategie di marketing, ti troverai davanti un compito tutto nuovo, in parte sconosciuto a molti, ma che potrà fare la differenza rispetto alla concorrenza. Per l’ottimizzazione dei motori di ricerca alla ricerca vocale ricorda che parte del contenuto deve contenere domande e una risposta breve. Fornisci il maggior numero possibile di informazioni ben preparate sulla tua azienda e i tuoi prodotti. Più il rapporto domanda-risposta è semplice e chiaro, più sono alte le probabilità che i bot di Google analizzando i contenuti li inseriranno nei risultati di ricerca. Per finire, quando si sviluppa una strategia per l’utilizzo della ricerca vocale, è necessario tenere sempre d’occhio l’uso che ne farà il cliente. È lui che dovrà beneficiare della funzione e questa dovrà risultare facile da usare.
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