Nell’era della trasformazione digitale il tema della sicurezza informatica rappresenta sempre di più una priorità per le aziende, costantemente esposte alla possibilità di attacchi informatici che spesso possono rivelarsi deleteri per qualsiasi tipologia di business.
A questo proposito segnaliamo, perché di utilità per altre aziende, il Security Report diffuso da una nota azienda produttrice di dispositivi di rete e software in seguito all’analisi dei cinque maggiori trend sulla cybersecurity per il 2017. Lo studio ha analizzato migliaia di controlli di sicurezza e gateway a livello globale e in base ai dati emersi l’attenzione è stata puntata su 5 nervi scoperti attraverso cui i cyber criminali potrebbero mettere a rischio la sicurezza delle aziende italiane e non.
Trend 1: mobile
La costante crescita dell’uso di dispositivi mobili e connessi (+394% smartphone e + 1.700% tablet solo negli ultimi quattro anni) va di pari passo con l’aumento del rischio di attacchi informatici ai danni delle aziende. I dati sono allarmanti: l’uso di dispositivi mobili da parte di un dipendente aziendale su cinque sarà la causa di una violazione dei dati della propria azienda tramite un malware mobile o un Wi-Fi dannoso.
Trend 2: Internet of Things (IoT)
L’aggiornamento e la messa in sicurezza di dispositivi, che dialogano con il web ma che non sono pensati in primis per questo scopo, non è sempre facile. Gli attacchi informatici messi a segno passando dall’Internet of Things secondo Check Point, l’azienda che ha commissionato la ricerca, aumenteranno nel 2017 e “i nervi scoperti delle aziende sono in primis apparecchi come stampanti e scanner”.
Trend 3: infrastrutture critiche
Discorso analogo, ma fatto su larga scala, vale a dire anche per tutte quelle infrastrutture che basano su Internet parte del proprio business, ma che sono state progettate prima dell’avvento della minaccia di attacchi informatici. Infrastrutture critiche in questo caso possono essere centrali nucleari, elettriche e per le telecomunicazioni. Non è casuale infatti che nel 2016 sia stato segnalato il primo blackout causato intenzionalmente da un attacco informatico.
Trend 4: prevenzione delle minacce
Nel Security Report 2016 è stata registrata la diffusione di almeno 12 milioni di nuove varianti di malware ogni mese. Questo significa che i normali sistemi di prevenzione adottati finora potranno non riuscire a tenere il passo a numeri così grandi. A questo proposito si legge nell’articolo: “Gli hacker sono diventati più intelligenti quando si tratta di malware e ransomware, rilasciando ogni minuto nuove varianti. L’epoca degli antivirus signature-based per individuare il malware è ormai lontana”.
Trend 5: diffusione del cloud
L’archiviazione di dati sul cloud è sicuramente una delle grandi innovazioni che ha facilitato il business di moltissime aziende negli ultimi anni. Questa tecnologia però rappresenta allo stesso tempo l’ennesimo nervo scoperto a favore degli hacker. Un attacco ai danni di un fornitore di servizi cloud avrebbe ripercussioni su tutti i rispettivi clienti (molti dei quali sono proprio piccole imprese che affidano al cloud i propri dati).
Sebbene non rosee e rassicuranti, queste previsioni possono essere di grande utilità, come dichiarato nell’articolo: “Grazie a queste previsioni, le aziende possono sviluppare i propri piani di sicurezza informatica per tenerli one step ahead rispetto alle emergenti minacce informatiche, prevenendo gli attacchi prima che possano causare danni”.
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