Interviste

Zakeke: la startup nata per personalizzare i tuoi acquisti online

Si può personalizzare una T-Shirt che decidiamo di acquistare dal nostro shop online preferito? Sì, e senza troppe difficoltà. Zakeke è la startup nata a Foggia che risponde alle esigenze dei clienti che desiderano personalizzare i propri prodotti quando effettuano degli acquisti online. Attraverso il suo plugin, Zakeke permette a tutti gli e-commerce che decidono di integrarlo, di offrire al proprio cliente un’esperienza di acquisto unica e personalizzata.

L’idea della startup ha colpito lo SMAU 2017 di Padova dello scorso marzo a cui Zakeke ha partecipato aggiudicandosi il premio Lamarck come migliore startup promettente. Per scoprire di più sulle funzioni e i progetti di questa startup, abbiamo incontrato il CEO di Zakeke Angelo Coletta.

 

Ciao a tutti i nostri amici di news.srl. Oggi al nostro business talk faremo una bella chiacchierata con Angelo Coletta, CEO della startup Zakeke, vincitrice tra l’altro del premio Lamarck allo SMAU di Padova dello scorso marzo. Ciao Angelo!

Buongiorno a tutti!

Spiegaci un po’ come nasce il vostro team e come nasce Zakeke?

Zakeke nasce da questa intuizione: ci siamo resi conto occupandoci di e-commerce, che la gente aveva sempre più bisogno di personalizzare i propri prodotti, ormai un grande trend della società. Si cerca di avere personalizzato ogni cosa, addirittura anche il corpo. Dall’altra parte il fatto che i nuovi macchinari permettono sempre più alle aziende di avere dei processi produttivi riflessivi di back office che sono in grado di realizzare personalizzazioni con dei costi unitari molto bassi. Per cui la somma di un trend industriale, per cui l’industria da una parte è sempre più capace di produrre in avanti e dall’altra parte un trend sociale delle persone che vogliono sempre più personalizzarsi, quindi post brand. Sì, ho un brand, ma il mio vero brand è se riesco a essere creativo e avere qualcosa di solo mio. Questi due trend ci hanno fatto pensare che quello che serve è un’interfaccia web che permetta di poter manipolare gli oggetti in fase di acquisto di un e-commerce. Da questa riflessione è venuta fuori Zakeke che cerca di essere quel pezzetto di software da agganciare alle piattaforme e-commerce più diffuse per permettere da una parte all’utente di manipolare il prodotto, dall’altra parte al venditore di offrire questa user experience ai propri clienti.

Come funziona il vostro tool e a chi si rivolge?

Il nostro tool si rivolge a tutte le piattaforme informatiche da un lato direttamente, faccio un esempio immaginiamo le piattaforme più diffuse Magento, Shopify. Per ognuna di queste noi stiamo facedo un plugin disponibile sui marketplace delle singole piattaforme che chiunque abbia uno store basato su queste piattaforme può semplicemente scaricare il plugin, sottoscrivere il contratto online e utilizzare molto velocemente in questo nostro layer software nei propri e-commerce per abilitare la personalizzazione dei prodotti. Per le piattaforme minori rilasceremo a fine anno delle binarie in modo che piattaforme, meno famose di Magento o di queste altre che ho citato, potranno interfacciarsi con il nostro sistema collegandosi alle binarie. Quindi ogni singolo e-commerce che vuole abilitare dei servizi di personalizzazione sul proprio sito.

Che cosa vi differenzia dai competitor?

Diciamo che questo è un mercato dove ci sono una serie di competitor, io dico “fai da te”, nel senso ci sono alcune piccole realtà che hanno realizzato dei plugin con funzioni minimali per alcune singole piattaforme. E poi ci sono dei player, un paio di player americani che però si sono specializzati soprattutto nell’attività di compositor piuttosto che di personalizzazione. Quello che noi riteniamo sia un elemento assolutamente differenziante da parte nostra, intanto è che un’architettura cloud che permette di avere una performance obliqua, cioè ovunque tu accedi al servizio hai le stesse performance e da qualsiasi device. Abbiamo l’anteprima 3D con rendering a 60 fps, che non ha nessuno dei nostri competitor e abbiamo un modello di business che è pay-per-view che in qualche modo rende democratica una tecnologia complessa. Al contrario dei competitor che riteniamo oggi più validi che hanno però dei prezzi di entrata elevatissimi che quindi nella realtà si rivolgono solo al mercato delle grandissime imprese.

Ci sono delle storie di successo d’imprese, di negozi e-commerce che hanno aumentato le loro vendite dopo aver integrato Zakeke?

Assolutamente sì. In Italia abbiamo due esempi molto interessanti. NGM, il player maggiore per i telefonini in Italia, ha collegato a un suo nuovo modello che si chiama il You Color, la possibilità di personalizzare le cover avendo un ottimo successo. Circa il 35% degli acquirenti di cover ha scelto di farla personalizzata ma abbiamo anche avuto un’esperienza positiva con Covershop che ha visto aumentare il suo tasso di conversione del 35% e che è arrivato quasi al 45% delle cover vendute personalizzate. Bisogna ricordare che per la personalizzazione per chi vende rappresenta un ricavo extra perché chiaramente l’utente che vuole personalizzare è disponibile a pagare una cifra per la personalizzazione e questa cifra copre aggressivamente sia il costo della piattaforma di Zakeke sia il costo di produzione per fare la personalizzazione, lasciando al venditore un pezzo di ricavo che senza la personalizzazione lui non avrebbe.

Angelo prima hai parlato anche di tre piattaforme oltre a Magento, quando penserete di integrare anche altre piattaforme?

Abbiamo totalmente disponibili il plugin di Magento, la settimana prossima rilasciamo quello per WooCommerce. A fine luglio rilasciamo quello per Shopify. A fine settembre rilasciamo quello per PrestaShop. A fine ottobre rilasciamo Zencart, prima di Natale rilasciamo VirtueMart. Diciamo che con questi plugin abbiamo già coperto il 70% circa del mercato e-commerce mondiale. Appena dopo dicembre rilasceremo le API in modo così che tutte le altre piattaforme e-commerce possono comunque utilizzare Zakeke.

Angelo raccontaci un po’. Com’è stato partecipare allo SMAU di Padova lo scorso marzo e vincere il premio Lamarck?

Come si dice, vincere il premio fa sempre piacere. Competere in modo positivo con gli altri, soprattutto quando si tratta di competere con buone idee, con nuove invenzioni commerciali è piacevole e stimolante. Dall’altra parte siamo orgogliosi di averlo ricevuto e speriamo che sia di buon auspicio per il proseguimento positivo della nostra attività di business. Diciamo che lo abbiamo appuntato come un piccolo fiorellino sulla giacca.

Voi parteciperete anche allo SMAU di Berlino. Sì, che cosa vi aspettate dallo SMAU di Berlino?

Dallo SMAU di Berlino ci aspettiamo una proiezione internazionale, chiaramente più ampia. Ci aspettiamo di venire in contatto con agenzie che si occupano di e-commerce del mercato tedesco o comunque del mercato di lingua tedesca, che pensiamo che allo SMAU Berlino possano essere presenti che per noi sono gli interlocutori, la nostra rete indiretta di vendita. Il cliente finale spesso si affida alle agenzie per gestire il proprio e-commerce quindi il trait-d’union tra ciò che la tecnologia ti permette di fare, e l’idea di quello che l’imprenditore vuole offrire al cliente, questo trait-d’union è rappresentato dalle agenzie. Quindi per noi far conoscere bene il nostro prodotto alle agenzie che si occupano di e-commerce, è una delle strade per intercettare la domanda che c’è mercato.

La nostra ultima domanda: ci sono altri progetti in corso?

Zakeke per noi non è un prodotto ma una suite, per cui nella realtà adesso abbiamo rilasciato quello che noi chiamiamo il customizzatore, cioè tutte quelle funzioni per poter applicare una personalizzazione sopra un prodotto. Mentre per l’estate prossima rilasceremo la funzione composta che invece permette di comporre un prodotto dando al consumatore la possibilità di scegliere pezzi diversi della borsa per esempio voglio scegliere tra questi tre manici, te la faccio vedere con quel manico, poi ci voglio aggiungere quella borchia e così via. E l’anno successivo invece rilasceremo il camerino virtuale soprattutto per tutti quelli oggetti collegati al viso per provare degli occhiali, dei gioielli, degli orecchini, una collana o l’orologio al polso quindi questo è un po’ il progetto a medio termine di Zakeke.

Ti ringrazio Angelo è stata una bellissima chiacchierata veramente molto interessante.

Grazie per averci invitato.

Se questa intervista vi è piaciuta mettete tanti like, commentate e non dimenticate di seguirci sui social. Al prossimo business talk. Ciao!

 

Per vedere il nostro business talk con Immensive, la startup di realtà virtuale, clicca qui

Katia Smaldone

Autrice e cacciatrice di startup presso news.srl. Sono follemente innamorata dell’Italia e degli italiani (non tutti). Non toccatemi The Big Bang Theory e attenzione a parlare di pizza in mia presenza.

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