Dove connettersi con gli utenti di tutto il mondo se non su Internet? Il web ha cambiato radicalmente i confini nazionali e ha reso molto facile raggiungere un pubblico internazionale con un clic. Con la potenza del web, puoi trasformare la tua attività locale in un’azienda con clienti nei cinque continenti. Prima di intraprendere questa strada, ricordati di verificare tutti gli aspetti commerciali e legali nel fare business e di una presenza web in un altro paese.
Se hai deciso che è arrivato il momento di rivolgerti ad altri paesi, regioni e lingue, il tuo sito web deve diventare internazionale e avere una struttura URL multilingue. Ecco perché devi conoscere queste tre strategie utilizzando i domini per ottenere un sito web multilingue di successo.
Tre strategie con i domini per un sito web multilingue
Raggiungere un vasto pubblico è l’obiettivo di molte aziende. I motori di ricerca sono oggigiorno il punto di partenza della stragrande maggioranza delle ricerche web. È quindi importante considerare le loro esigenze in termini di SEO internazionale se vuoi stabilire una presenza web localizzata di successo. Pertanto, l’ottimizzazione dell’URL è un passo necessario: paese e lingua vengono interpretati dai motori di ricerca ed è possibile inoltre fornire informazioni chiare e dirette sul contenuto agli utenti.
Vogliamo presentarti tre strategie tecniche base sui nomi di dominio, le quali possono aiutare i motori di ricerca a trovare e comprendere a quale paese e lingua si rivolga il tuo sito web. Il primo utilizza i sottodomini, la seconda sottodirectory, la terza i ccTLD. Si tratta di metodi validi che ti aiuteranno a creare contenuti dedicati per un determinato paese e lingua e portano con sé vantaggi e svantaggi. Diamo un’occhiata.
1- Sottodomini con gTLD per una presenza internazionale
Un’opzione valida per stabilire un’architettura web multilingue è strutturare il sito web in sottodomini, ovvero inserire le traduzioni in un URL simile a questo, inserendo nei primi due caratteri, il codice della lingua:
it.nomeazienda.srl
Un sottodominio ti dà maggiori libertà. Essenzialmente è come gestire un secondo sito web. Per ogni sottodominio della lingua, puoi creare un layout e offrire contenuti diversi. Risulta particolarmente comodo se i prodotti e i servizi nei diversi paesi dovessero cambiare. Dal momento che un sottodominio è un sito autonomo, devi stare attento a come colleghi tutte le tue pagine internazionalizzate poiché non puoi fare affidamento sullo sforzo SEO messo sul dominio root o www. Inoltre, i contenuti duplicati possono rappresentare un problema in quanto il dominio principale probabilmente avrà un ranking migliore. D’altra parte, questo metodo è molto flessibile e può essere utilizzato sia per la localizzazione per paese che per lingua. I sottodomini sono facili da configurare e i cookie possono essere condivisi per creare un’esperienza utente più fluida.
Vantaggi
- Questo metodo è facile da usare.
- Ogni sottodominio ha un IP che puoi geolocalizzare, ad esempio in Google Search Console.
- Puoi utilizzare diverse posizioni del server.
- Ogni sito rimane indipendente preservando l’identità e consentendo backlink tra i diversi sottodomini.
Svantaggi
- Dovrai lavorare sul ranking di ogni sottodominio, il che significa più lavoro e risorse da investire.
- Il sottodominio potrebbe creare confusione tra gli utenti in alcuni casi. Ad esempio, ca.yourdomain.com è il paese, Canada, o la lingua, il catalano?
2- Sottodirectory con gTLD per contenuti localizzati
Potresti voler lasciare il tuo www e inserire tutti i componenti localizzati sotto questa proprietà web. La tua opzione è quindi creare una sottodirectory per avere un URL simile.
nomeazienda.srl/it
Questo è sicuramente uno dei metodi più utilizzati in quanto l’implementazione è abbastanza efficiente in termini di risorse e sforzi: un dominio e tante cartelle virtuali per il contenuto localizzato.
Da un punto di vista SEO, le sottocartelle sono più facili da gestire poiché si riduce il rischio di avere un impatto negativo sulla visibilità del tuo sito web a causa di contenuti duplicati. Anche l’autorità e la fiducia del dominio principale vengono applicate alla sottodirectory. Non dovrai ricominciare da capo. Se da un lato il tuo targeting geografico non è così forte perché non stai utilizzando un dominio chiaro relativo al paese o un IP con targeting geografico, l’aspetto positivo di questo metodo è che ti affidi ai fattori di successo del tuo dominio principale, ovvero puoi concentrare tutte le tue strategie di link building e SEO in un unico dominio. Inoltre, è una soluzione facile da configurare e mantenere poiché si utilizza fondamentalmente lo stesso host. Puoi impostare la posizione geografica per ciascuna sottodirectory, ad esempio, nel Google Webmaster Tool.
Vantaggi
- Una soluzione facile da configurare e mantenere poiché si utilizza fondamentalmente lo stesso host.
- Puoi impostare la posizione geografica per ciascuna sottodirectory, ad esempio, nel Google Webmaster Tool.
Svantaggi
- Per i non esperti può risultare tecnicamente difficile separare ogni sito.
- La posizione del singolo server può essere complicata.
- Questo metodo non creerà una versione realmente localizzata del tuo sito.
- Senza sforzi SEO mirati, potresti avere problemi nel ranking per il paese a cui ti rivolgi.
3- ccTLD per avere un’identità locale
Se ti rivolgi a paesi e lingue diversi, uno dei primi metodi a cui potresti pensare è registrare un dominio separato con un dominio di primo livello con codice paese (ccTLD). L’utilizzo di domini specifici del paese come strategie per il tuo sito web multilingue fornisce un segnale forte sia ai motori di ricerca che agli utenti: entrambi possono riconoscere il paese di origine nell’URL.
Lo svantaggio di questo metodo è nelle risorse aggiuntive necessarie. Richiede più infrastrutture e può essere costoso registrare tutti i domini. Tralasciando il fatto che la disponibilità dei nomi di dominio con quel ccTLD specifico può variare. Inoltre, non dimenticare che i ccTLD hanno requisiti a volte diversi che potrebbero impedirti di registrare il dominio di quel paese. Ad esempio, scoprirai che per un dominio tedesco .DE devi essere un individuo o un’organizzazione con una presenza in Germania. Invece chiunque può registrare un dominio .ES per la Spagna. L’utilizzo di ccTLD diversi attiverà cookie separati in modo che le informazioni non vengano condivise tra i domini. Stai infatti creando e gestendo un sito web completamente nuovo che deve essere mantenuto.
Un ccTLD può essere un’ottima soluzione per i paesi, ma potrebbe creare confusione quando con le lingue. Il nome di dominio nomeazienda.de è ovviamente rivolto alla Germania, ma cosa scegliere se come target hai i principali paesi di lingua tedesca: Germania, Svizzera e Austria? Approntiamo questo argomento in dettaglio nella prossima sezione.
Vantaggi
- Geotargeting chiaro per utenti e motori di ricerca.
- La posizione del server non è rilevante.
- Crea collegamenti interni.
- Il sito web può essere facilmente separato e adattato a un’esperienza utente completamente locale.
Svantaggi
- Richiede più lavoro poiché ogni ccTLD registrato è un nuovo dominio da posizionare nel ranking e costruire in termini di autorità e fiducia.
- Questa strategia può essere piuttosto costosa.
- Potrebbe non essere possibile registrare il ccTLD richiesto a causa dei requisiti nazionali.
Il problema con paesi e lingue: come risolverlo?
Potresti scoprire che hai bisogno di un mix dei tre metodi per raggiungere il tuo obiettivo per creare un sito internazionale. Spesso non tutte le lingue corrispondono al paese e viceversa. Pensa alla lingua tedesca ad esempio. Potresti tradurre i tuoi contenuti in tedesco ma con il tuo sito web vuoi raggiungere Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Liechtenstein e Lussemburgo. Paesi con diverse valute e leggi che richiedono dunque contenuti targhettizati.
Cosa puoi fare quanto la situazione si complica? Una soluzione potrebbe essere quella di avere un sito web con la struttura www e utilizzare una combinazione di TLD e sottodirectory in cui rappresenti sia il paese che la lingua o due sottodirectory nell’URL del paese e della lingua. Ad esempio, cosa fare in un paese come la Svizzera che ha quattro lingue ufficiali? Puoi utilizzare il TLD e rappresentare le lingue utilizzando le sottodirectory:
nomeazienda.ch/it
nomeazienda.ch/fr
nomeazienda.ch/de
nomeazienda.ch/rm
Non dimenticare una presenza web professionale
Il dominio .SRL è tra i domini business più registrati in Italia. L’estensione di dominio è progettata il sito web professionale delle aziende con forma giuridica di società a responsabilità limitata.
Se sei alla ricerca di un dominio per la tua azienda srl, con il dominio .SRL potrai avere un’identità online, con un nome di dominio professionale chiaro e conciso che riflette al 100% il nome della tua azienda. Come ogni dominio anche con questo TLD puoi creare sottodomini e sottodirectory così da creare se necessario sezioni in altre lingue.
Oltre i domini: hreflang, il tag canonico e il parametro lang
Se stai localizzando il tuo sito web in un’altra lingua, oltre ai domini ci sono diversi metodi tecnici per comunicare ai motori di ricerca le diverse varianti del sito. Uno di questi metodi è il tag hreflang. Questo attributo è stato introdotto da Google nel 2011 per progetti internazionali. Indica se esiste più di una lingua o versione nazionale di una pagina web in modo che il motore di ricerca possa proporre il risultato corrispondente agli utenti. Un attributo hreflang può essere posizionato nell’elemento link in ogni singola pagina, nelle intestazioni HTTP o nel markup della sitemap XML. Ecco come si presenta:
<link: apre il tag.
rel=”alternate”: segnala la presenza di una versione alternativa di questo contenuto.
href=”https://www.nomeazienda.srl/about”: questo è l’URL del contenuto alternativo
hreflang=”it: questo è il codice della lingua secondo ISO 639-1 utilizzato per la versione del contenuto alternativo.
-IT”: questo è il codice del paese nel formato ISO 3166-1 Alpha 2. Si tratta di un parametro facoltativo. Puoi utilizzare questo tag se hai contenuti molto simili nella stessa lingua ma per paese diversi.
/>: chiude il tag.
Il tag hreflang trova la sua migliore applicazione quando hai un sito web per la stessa lingua ma paesi diversi. Ad esempio, puoi tradurre il contenuto in lingua tedesca ma devi applicare valuta, legislazione e costi di spedizione diversi per la Svizzera. Puoi sicuramente usare un sottodominio, una sottodirectory o un ccTLD ma senza un tag hreflang potresti rischiare che in Svizzera il tuo sito web per la Germania ottenga un posizionamento migliore rispetto alla versione svizzera con franchi e termini legali svizzeri.
Il vantaggio per gli utenti nell’usare un tag hreflang è che non dovranno cercare da soli la versione localizzata e fare il clic aggiuntivo per cambiare lingua e/o paese. Il motore di ricerca presenterà la versione adatta a loro. Puoi anche inserire un parametro e aggiungere la lingua alla fine dell’URL. Questa è un’operazione che non richiede ulteriori modifiche alle impostazioni del server. L’URL sarà simile a questo:
nomeazienda.srl/?lang=it
Se offri contenuti simili o duplicati nella stessa lingua su URL diversi, non dimenticare di indicare una versione preferita utilizzando il tag rel=”canonical” e hreflang. I motori di ricerca eseguiranno la scansione della versione canonica ed eviterai comportamenti indesiderati.
Quale metodo dovrei utilizzare per un sito web multilingue?
Esistono numerosi approcci che puoi adottare in base alla tua situazione e ai tuoi obiettivi specifici. L’approccio migliore è quello che riflette i tuoi obiettivi di business e quello che può essere supportato dalla tua azienda e soddisfare le aspettative degli utenti. È una decisione che potrebbe richiedere molta considerazione e tempo. Il miglior consiglio è quello di cercare di rimanere il più coerente possibile.
Non dimenticare di offrire un elemento user-friendly che consenta agli utenti di passare alla loro lingua preferita e ai contenuti specifici della regione nel caso in cui possano finire nella sezione sbagliata. Usa la giusta strategia di dominio mantenendo l’URL breve e chiaro. Evita possibili ID e parametri complicati e, se necessario, includi parole chiave e URL localizzati.
Suggerimento finale: stai usando parole localizzate nell’URL o un nome di dominio internazionalizzato (IDN) con alfabeto non latino? Non è un problema per il tuo sito web multilingue! Ricorda solo di utilizzare la codifica UTF-8 nell’URL.