Se hai lanciato un progetto web e vuoi raggiungere i tuoi utenti tramite i motori di ricerca o se lavori nell’ampio panorama delle professioni digitali, hai di certo sentito parlare di SEO. L’ottimizzazione per i motori di ricerca comprende le attività e le strategie volte a facilitare la lettura dei nostri contenuti per l’indicizzazione e il posizionamento nella SERP, la pagina dove vengono mostrati i risultati di ricerca. La SEO offre visibilità al sito web e ti permette di essere trovato dagli utenti che cercano proprio quello che tu offri, sia in termini di prodotti che di servizi e informazioni.
Per scoprire di più su questo nuovo ambito dell’era digitale, abbiamo coinvolto chi ha scelto la SEO come professione: Giancarlo Sciuto, co-fondatore e CMO di SEO Tester Online, piattaforma made in Sicily dedicata ai progetti web, con oltre 10 strumenti integrati per SEO e SEM. Con alle spalle una famiglia imprenditoriale, dopo la laurea in economia, Giancarlo si avvicina al mondo startup presso il TIM WCAP di Catania e dopo un primo riconoscimento ottenuto con una startup di food box, nel 2016 insieme a Vittorio Urzì lanciano SEO Tester Online, piattaforma che oggi conta circa 500 mila utenti in Italia e all’estero.
Insieme a Giancarlo, approfondiamo alcuni argomenti correlati ai progetti SEO, nonché best practices e tendenze attuali e future.
Le keyword sono molto importanti per la SEO perché aiutano i motori di ricerca a capire l’argomento della pagina. Come possiamo trovare e selezionare le migliori keyword adatte al nostro progetto?
Le parole chiave sono assolutamente alla base del successo o del fallimento di una strategia SEO e, molto spesso, dei risultati che un sito web è capace di generare intercettando l’interesse degli utenti online.
Dalla scelta delle parole chiave, infatti, dipendono non solo la quantità del traffico, ma anche la qualità degli utenti che intercettiamo sui motori di ricerca, cioè il target attratto tramite il posizionamento organico, che definisce la probabilità di raggiungere gli obiettivi di business.
In generale che: tanto più una chiave di ricerca è specifica tanto più avrà volumi di ricerca ridotti in numero, ma dall’alto potenziale di conversione. Per fare un esempio: “scarpe marca XXX” avrà molte più ricerche di “scarpe marca XXX modello YYY taglia 46 prezzo”. Mentre nel primo caso l’utente è in uno stadio della sua customer journey probabilmente ancora embrionale (sta ricercando un paio di scarpe, sa già che le vorrebbe della MarcaXXX, ma non sa ancora quale modello), nel secondo caso l’utente ha già le idee chiare ed è alla ricerca della migliore offerta per acquistare proprio uno specifico modello. Intercettare il secondo utente implica una possibilità molto più alta di convertire una vendita rispetto ad intercettare il primo, anche se in numero maggiore. Si tratta di stadi differenti del funnel e una buona strategia SEO e di keyword research non può prescindere dal proporre contenuti per entrambi gli utenti.
L’argomento è molto ampio: ci sono diversi tipi di keyword, trend e studi semantici. Il principio da seguire è comunque il seguente:
- bilanciare quantità e qualità degli utenti che le nostre chiavi potrebbero intercettare.
- studiare le mosse dei competitor cercando di capire quali sono i fattori premianti per il motore di ricerca e gli aspetti più interessanti per gli utenti
- anticipare o cavalcare trend e news.
Ah, per inciso… Ripetere le stesse parole chiave mille volte nel testo o inserirle in 15 tag diversi non fa bene al sito web 😉
Si parla spesso dell’importanza dei link per la SEO. Qual è il loro ruolo?
I link vengono spesso definiti come “le autostrade del web”. Sono importantissimi per navigare all’interno delle pagine dei nostri siti e tra siti web differenti. Senza i link, Internet sarebbe solo un insieme di stanze scollegate tra di loro e navigare online ci regalerebbe un’esperienza decisamente meno piacevole. Forse non sarebbe proprio possibile “navigare” sul web.
Dal punto di vista SEO, i link sono fondamentali prima di tutto perché definiscono l’interconnessione dei nostri contenuti e la loro gerarchia sia per gli utenti che per i motori di ricerca, che andranno ad attribuire pesi differenti alle pagine in relazione alla struttura di linking interno e, di conseguenza, all’alberatura che definiamo.
L’altro aspetto è legato al riconoscimento dell’autorevolezza di un sito. Quando il nostro sito web viene linkato da un altro, si crea tra essi un legame che può rafforzare o indebolire entrambi i siti agli occhi dei motori di ricerca: ecco perché è fondamentale fare attività di link building solo se si padroneggia la materia o, in alternativa, con l’aiuto di un professionista specializzato. Non basta ricevere link, anche in questo caso bilanciare qualità e quantità è davvero importantissimo.
Lo smartphone è ormai il dispositivo più utilizzato dagli utenti. Questa tendenza è importante per chi si occupa della SEO?
Direi che è fondamentale per chi lavora con la SEO. Proprio in risposta dell’utilizzo di Internet quasi esclusivamente da smartphone, elementi come la user experience e le performance mobile sono diventate nel tempo fattori sempre più importanti per i motori di ricerca. Ciò ha indotto Google all’introduzione del mobile first. In parole povere il motore di ricerca, a differenza di qualche tempo fa, giudica i siti web a partire dall’ottimizzazione della sua versione mobile e, solo successivamente, prende in considerazione gli aspetti desktop. Per chi lavora con la SEO ciò significa: il mobile viene prima di tutto.
Autorevolezza, rilevanza e fiducia (EAT): questi sono i fattori utilizzati per valutare un dominio: come funzionano e quale approccio utilizzare per migliorarli agli occhi dei motori di ricerca?
Partiamo dalla base: cosa indicano questi tre fattori? Un articolo di Search Engine Journal ci dice che:
- L’esperienza si riferisce alla competenza di chi crea il contenuto, con riferimento alla singola pagina e non al sito nel suo complesso. I criteri di valutazione si basano sul buon senso, sul contesto e sulle intenzioni degli utenti;
- L’autorevolezza prende in esame il valore del contenuto stesso con riferimento sia alla singola pagina che all’intero dominio. Si basa su segnali esterni come i link, le citazioni, le menzioni
- Così come l’autorevolezza, l’affidabilità/fiducia è presa in esame sia per la singola pagina che per il dominio intero, ma con un’attenzione particolare ad alcuni segnali e ai segnali inviati da siti web specifici, oltre che al mero numero di riferimenti alla pagina.
Partendo da queste semplici definizioni possiamo lavorare a ritroso per cercare di capire come rendere il nostro sito web più in linea con le attese del motore di ricerca.
Partiamo dal dire che, come nella vita reale, dovremmo evitare di parlare sul nostro sito web di cose che non conosciamo. Inoltre, i nostri contenuti saranno visti tanto meglio dal motore di ricerca quanto più il nostro sito, e l’autore del contenuto stesso, saranno riconosciuti su Internet e dai suoi utenti come punti di riferimento per quel dato topic. Il motore di ricerca giudicherà sia segnali interni come la competenza dell’autore del contenuto (un articolo scritto da un premio Pulitzer avrà una forza inferiore rispetto a uno scritto da un appassionato della stessa materia), che segnali esterni come le menzioni e i riferimenti al contenuto presenti in altri siti web (un articolo o un sito preso come riferimento e linkato ripetutamente come fonte in altri siti web, acquisisce valore agli occhi del motore di ricerca).
Su news.srl sottolineiamo spesso l’importanza di un nome di dominio breve e conciso, e perché no, che rifletta esattamente il nome dell’azienda. Cosa dice la SEO? Esiste una correlazione tra questi due elementi?
Noi ci chiamiamo SEO Tester Online e il nostro dominio è esattamente www.seotesteronline.com. Non è un nome breve e conciso ma all’inizio indicava esattamente cosa faceva il nostro SEO Checker: il primo strumento di quella che oggi è la nostra piattaforma con oltre 10 tool differenti, dall’analisi SEO tecnica, alla keyword research, passando per la creazione di contenuti SEO-friendly. Questo ci ha aiutato sia con la SEO che in termini di riconoscibilità del brand. Oggi la piattaforma si è molto evoluta e non è più solo un “SEO Tester”, ma i nostri utenti ci conoscono così e i nuovi sono felici di scoprire che facciamo molto di più che un “SEO test”. Il naming e il dominio sono due aspetti fondamentali nel marketing di un business che opera online e in tutte le sue dinamiche del brand. Un nome breve e conciso è sempre la scelta migliore. Se poi riflette cosa fate è ancora meglio… se trovate anche il domino libero, quello dovrebbe essere amore!
Nell’era degli assistenti e delle ricerche vocali, cosa cambia nella SEO?
Ciò che cambia è il modo che hanno gli utenti di fare le ricerche, spostandosi prima da desktop a mobile e adesso dal mobile alla voce, tramite gli assistenti virtuali. Le ricerche che effettuiamo tramite questi dispositivi riflettono una “naturalezza” più marcata di quella che abbiamo quando cerchiamo sul nostro PC o smartphone; in qualche modo quando usiamo la voce tendiamo ad essere meno “robotici” e questo apre a scenari di keyword research differenti. Inoltre si aprono casi d’uso differenti durante i quali fare ricerche online, magari quando abbiamo le mani impegnate a cucinare, ad esempio. Questo deve essere uno spunto di riflessione per chi crea i contenuti.
L’intelligenza artificiale sta impattando in qualche modo anche il vostro settore?
Moltissimo! Proprio l’intelligenza artificiale, insieme al machine learning, permette ai motori di ricerca di comprendere le sfumature del linguaggio umano, aprendo ad applicazioni come quelle offerte dagli assistenti vocali che citavamo prima. Inoltre, sono stati fatti passi da gigante e le SERP, i risultati sul motore di ricerca, sono sempre più precise proprio grazie a queste tecnologie e alle loro applicazioni agli algoritmi che definiscono il posizionamento. È proprio quello che fa RankBrain, l’algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che permette a Google di scegliere caso per caso in relazione alla query ricevuta i risultati migliori da mostrare e in quale ordine farlo per quel preciso utente, attribuendo pesi diversi ai diversi fattori di ranking in relazione al contesto.