Seppur a dominare sia ancora il contante, cresce a due cifre l’attitudine ai pagamenti digitali nel nostro Paese. Stiamo assistendo, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, a un vero e proprio boom dei nuovi metodi di pagamento, con un +12,2% nel 2015 rispetto all’anno precedente.
L’Italia risulta, in questo trend, in linea con la media europea. Secondo il rapporto “I Pagamenti Digitali in Italia“, realizzato appunto dal Politecnico in collaborazione con CartaSi, Consorzio CBI, Intesa Sanpaolo, PayPal e TIM, negli ultimi due anni la crescita dei pagamenti elettronici con carta ha superato le attese (+10,2% nel 2014 e +12,2% nel 2015), tanto da crescere a un ritmo maggiore della media europa (intorno al 7-8%).
Si stima che i pagamenti con carta, oggi a quota 175 miliardi di euro, nel 2018 possano raggiungere i 246 miliardi di euro e che i pagamenti digitali verso le pubbliche amministrazioni nel 2018 potranno addirittura raddoppiare arrivando tra i 5 e i 7 miliardi di euro di transato.
Parlando di Mobile Remote Commerce, il transato dei contenuti digitali via app si stima pari a 1,1 miliardi di euro nel 2018, mentre per beni e servizi dovrebbe raggiungere tra i 4,2 e i 4,8 miliardi di euro, per il 15% dell’intero e-commerce e la componente principale è detenuta dal settore turismo. Il Mobile Remote Payment (pagamento in remoto) di beni e servizi aumenta del 75% e supera i 300 milioni di euro, trainato da pagamenti di ricariche telefoniche e bollettini (rispettivamente 67% e 19% del totale). Tra le altre componenti, cresce il ruolo del car-sharing e dei servizi di mobile parking.
È da sottolineare, però, che sul fronte sistemi di pagamento digitale il nostro Paese risulta ancora svantaggiato. Ad esempio il numero dei POS risulta in calo e sembra che ciò sia dovuto alla dismissione di diversi terminali datati, censiti ma non operativi.
Il dibattito sull’accettazione da parte delle piccole imprese della necessità di adeguarsi in modo significativo a questa rivoluzione in atto, è attivo fin dall’entrata in vigore del decreto sui micro pagamenti digitali, che ha contribuito a dare il via al processo di rivoluzione.
I numeri sopra citati sono sintomo evidente di un principio di cambiamento culturale e di atteggiamento, in atto tra i consumatori italiani e in parte anche dell’effetto di questo decreto. In un tessuto economico costituito in buona parte da PMI, è fondamentale però che il confronto rimanga attivo tra tutte le parti coinvolte in questa transizione, ossia i piccoli imprenditori, i consumatori e tutte le realtà operanti nel settore dei pagamenti.