Trovare ingegneri ICT nei prossimi 10 anni sarà una vera impresa. La domanda nel settore continua a registrare trend di crescita superiori all’offerta. Mancano profili specializzati e, là dove esistenti, gli strumenti per attrarli. Vi siete mai domandati quali sono i profili lavorativi più ricercati nel vecchio continente? E la categoria che ha visto il proprio salario aumentare in maniera netta negli ultimi 10 anni? Per aiutarvi a fornire le giuste risposte, vi proponiamo subito un grafico esemplificativa.
Come avrete già intuito, è il lavoro ICT a condurre le classifiche di richiesta e salario medio. Ingegneri informatici, sistemisti, programmatori, data scientist: la domanda di profili specializzati continua ad aumentare in tutta Europa. L’unico settore a non aver mai subito segni di flessione, nonostante la crisi. Ma siamo davvero pronti ad affrontare la trasformazione digitale? La risposta è negativa, almeno secondo le ultime ricerche: la formazione e la creazione di figure in grado di gestire le sfide “tecniche” che ci attendono non sono più un problema ignorabile.
Ma quali sono i numeri del fenomeno e come possiamo affrontarlo strategicamente? E soprattutto, perché consigliare ai nostri figli, parenti o amici di intraprendere studi informatici, meglio se di alto livello? Ora capiremo la risposta a queste domande.
Lavoro ICT: cosa ci dicono l’Osservatorio Digitale 2018 e il Digital Europe Programme
Se nel 2017 gli annunci per offerte di lavoro ICT pubblicate in Italia erano state 64 mila, le stime per il triennio 2018-2020 parlano di 88 mila nuovi annunci. A confermarlo è l’Osservatorio Digitale 2018 (scarica qui il report in formato PDF), report presentato a dicembre dalle maggiori associazioni in Italia del settore. Gli sviluppatori web guidano questa speciale classifica, con una crescita del 19% sull’anno precedente e una quota di annunci sul web del 49%. Ma non sono i soli: a fargli compagnia ci sono Service Development Manager, Big Data Specialist e Cyber Security Officer.
L’Osservatorio analizzando laureati e diplomati nelle professioni informatiche mette luce su un aspetto: l’ampia scarsità di competenze. Un esempio? Il numero di laureati, che a fronte di un fabbisogno che oscilla fra i 12.800 e i 20.500 nuovi profili, fatica a raggiungere gli 8-9 mila l’anno. Questa difficoltà non riguarda però solo l’Italia, ma tutto il vecchio continente. Lo sa bene l’Unione Europea, che proprio a dicembre 2018 ha approvato un piano d’investimenti di 9,2 miliardi di euro dedicati alla Digital Transformation, indicando tra i campi d’intervento più strategici la formazione di skill digitali avanzate.
Il più famoso progetto attivo nell’ambito di questo intervento è il Digital Skills Jobs Coalition, il quale mostra dati molto preoccupanti: si stima che entro il 2020 le possibili offerte di lavoro che rimarranno vacanti negli stati dell’Unione saranno oltre le 800 mila.
Strategie per il lavoro ICT: diplomati e nuovi sistemi di recruiting
Identificati i dati, dobbiamo capire come evitare che programmatori e developer siano presto il nuovo oro (tanto rari, quanto di valore) del Vecchio Continente. Proviamo a fornire alcune risposte.
Corsi di studio ICT: dalla teoria alla pratica
Da sempre spina nel fianco dell’istruzione italiana, ancora di più quando si parla di ICT le aziende lamentano l’impreparazione al mondo del lavoro da parte di molti candidati. Come risolvere questo problema? Ponendo come base una revisione in chiave pratica e strategica dei corsi. In questo senso, lo sviluppo e il proliferare di nuove scuole private legate ai temi del digitale è da giudicare in maniera molto positiva.
Nuovi sistemi di recruiting per il lavoro ICT
Oggi non c’è imprenditore o direttore del personale che non riscontri problemi e frustrazioni nel riuscire ad assumere e/o a trattenere i talenti dell’Information Technology. Servono quindi nuovi strumenti di recruiting che pongano al centro il talento, evitando copiose perdite di tempo in colloqui inutili sia per le aziende che per i professionisti. Un esempio positivo in tal senso è Reallyzation, un’innovativa piattaforma italiana dove le aziende possono sfogliare i candidati ICT in ricerca attiva di un nuovo lavoro, filtrandoli per zona geografica e competenze tecniche e avendo sempre a disposizione per ogni profilo un report tecnico redatto da un manager specialista della stessa area funzionale. Altri esempi positivi da considerare possono essere myopportuny.com e meetup.com. Non vi rimane che testarli!
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