Navigazione in incognito: è veramente anonima e sicura?

Aziende come Google e Facebook, nonché innumerevoli reti pubblicitarie tracciano ogni clic per creare un profilo degli interessi e dello stile di vita dell’utente. Anche i governi possono tracciare le attività Internet dei cittadini per combattere il crimine. La modalità di navigazione in incognito viene scelta spesso dagli utenti che preferiscono avere un certo livello di privacy sul web, proprio per fuggire dalle attività online di tracking e dalla pubblicità mirata. Purtroppo, la fiducia verso questa modalità offerta dai browser è molto più alta di quello che realmente può fare. Navigare in incognito non è sinonimo di navigazione privata e anonima. Qui scoprirai esattamente cosa può la modalità incognito e come navigare in modo sicuro.

Cos’è la modalità di navigazione in incognito?

I browser più comuni come Chrome, Safari, Firexfox, Opera ed Edge dispongono di una modalità che permettere di proteggere la sfera privata sul web. La funzione ha nomi diversi. Alcuni browser come Firefox parlano di navigazione anonima o privata, Chrome e altri invece di modalità incognito. Cos’è avviene esattamente con questa modalità? O per meglio dire, cosa non succede? In generale, la navigazione anonima non registra le ricerche effettuate durante la sessione. Infatti, nessuna informazione di navigazione può quindi essere recuperata utilizzando cookie o tracce di dati immessi nei moduli di contatto, ad esempio. La modalità in incognito però è lontana dall’essere completamente fuori da ogni possibilità di tracciabilità o sicura.

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I cookie registrano il comportamento di navigazione nel browser

Non appena apri un sito web nel browser, le informazioni vengono salvate sul computer. Si tratta perlopiù di cookie, piccoli file di testo in cui tra le altre cose vengono registrati il tuo indirizzo IP e la data e l’ora della visita. Più cookie esistono, più è facile creare un profilo di utilizzo esatto. Se cerchi ad esempio un nuovo smartphone da 32GB su Google, ti verranno probabilmente mostrati banner personalizzati su tutti i siti web visitati che ti offrono proprio ciò che avevi precedentemente cercato. Per prevenire questo tipo di “spionaggio”, è necessario indicare al browser di rimuovere automaticamente i cookie e altri elementi memorizzati dai siti web. Il blocco di base dei cookie non è raccomandato del tutto, poiché ciò ha effetti negativi sul funzionamento di molti siti web pensa quelli su cui accedi tramite login come la posta o il tuo cloud storage.

navigazione incognito google chrome
Modalità in incognito del browser Google Chrome.

Gli utenti sopravvalutano la modalità in incognito

Molti utenti si sentono al sicuro utilizzando la navigazione in incognito. È quello che emerge da uno studio condotto dall’Università di Chicago e dall’Università Leibniz di Hannover (disponibile qui in PDF). 460 partecipanti hanno fornito la propria valutazione su un browser fittizio che ricalcava la modalità anonima di 13 browser reali. I risultati possono essere riassunti così:

  • Circa il 56% ritiene che il browser non possa assegnare loro una cronologia delle ricerche.
  • Circa il 40% ritiene che la propria posizione rimanga privata in modalità anonima.
  • Circa il 37% ritiene che la modalità di navigazione in incognito permetta di nascondere il comportamento di navigazione al datore di lavoro.
  • Circa il 27% ritiene di essere più protetto dai malware in modalità anonima.
  • Circa il 25% ritiene che la modalità di navigazione anonima nasconda l’indirizzo IP.
  • Circa il 22,6% ritiene che la modalità anonima nasconda le proprie attività al governo.

Quello che è emerge da questo studio è palese: gli utenti hanno una forte fiducia verso la modalità di navigazione in incognito dei browser. La domanda a questo punto è: la modalità anonima può effettivamente soddisfare queste aspettative? La risposta purtroppo è negativa.

Navigazione in modalità anonima: è davvero sicura e protetta?

È discutibile se la navigazione in modalità di navigazione in incognito sia così sicura e privata come gli utenti si aspettano. Prendiamo ad esempio Google Chrome. Ogni volta che apri una nuova finestra di navigazione anonima del browser, Chrome ti informa che non verranno salvati cronologia, cookie e dati dei siti, nonché i dati inseriti nei moduli. In caso di computer condivisi da più persone, l’utente B non potrà vedere la cronologia di navigazione dell’utente A. Tuttavia, è del tutto possibile che siti web, datori di lavoro e fornitori di servizi Internet possano visualizzare le attività per tutta la durata della sessione. I dati di navigazione vengono eliminati una volta chiusa la finestra del browser. In parole semplici, anche in modalità anonima gli operatori dei siti web possono monitorare e analizzare il comportamento di navigazione. Ciò vale per tutti i browser. L’effetto della modalità in incognito è dunque limitata alla sessione di navigazione.

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Quello che fa realmente la navigazione in incognito

Dunque a cosa serve la funziona offerta dai browser per una navigazione in modalità incognito? Questa sfera protegge la tua privacy solo localmente sul tuo computer o sul telefono cellulare. Come primo elemento, non vengono salvati i siti nella cronologia. Allo stesso modo password o cookie o altri dati di navigazione vengono salvati solo temporaneamente. Ciò ha il vantaggio di rendere privata la sessione di utenti che condividono un dispositivo e di non influenzare il tracciamento dei cookie e delle reti pubblicitarie per una singola sessione con i dati già presenti nel dispositivo.

Soluzioni per una navigazione anonima

Se vuoi navigare veramente in incognito, devi utilizzare altri mezzi. Una soluzione è utilizzare un motore di ricerca che rispetta la sfera privata degli utenti. DuckDuckGo è un ottimo esempio. Altrimenti devi fidarti di provider VPN (Virtual Private Networks). Le reti private virtuali sono pensate proprio per nascondere la tua posizione, ovvero il tuo indirizzo IP durante la navigazione sul web. Inoltre, sono il giusto strumento di sicurezza perché permettono di crittografare il traffico dati.

Utilizza add-on per proteggere la tua privacy

Le lacune dei browser più comuni possono essere colmate tramite componenti aggiuntivi gratuiti. Esistono diverse add-on installabili sul browser per anonimato e sicurezza.

  • Ghostery: è un add-on che ti avvisa quando apri siti web con script curiosi e servizi online in background che potrebbero indagare sul tuo comportamento di navigazione. Questo tool blocca la trasmissione dei dati.
  • Noscript: i moduli bloccano script Java pericolosi, applet Java e animazioni Flash e Silverlight. Il rilascio deve essere eseguito manualmente e funziona fino alla chiusura del browser. Bisogna però ricordare, che oggi alcuni siti web potrebbero non funzionare correttamente senza script.
  • Ublock Origin: un componente aggiuntivo gratuito per gli utenti attenti alla protezione dei dati. Utilizza elenchi di filtri aggiornati automaticamente per bloccare pubblicità e contenuti online che consentono di tracciare i percorsi su Internet.
  • HTTPS Everywhere: reindirizza automaticamente a un server crittografato dallo stesso provider in Chrome e Firefox dopo aver inserito un URL, se disponibile, e se prima hai aperto la variante non sicura.

Utilizza un server proxy per maschera la tua identità sul web

Firefox offre la possibilità di andare online tramite un server proxy, gli altri browser invece utilizzano le impostazioni del computer. Aperto un sito web nel browser, l’indirizzo IP viene salvato nel file di registro del server. Di per sé non c’è nulla di sbagliato in ciò. L’operatore del sito web vuole sapere giustamente quanti utenti arrivano ogni giorno. Tuttavia, ci sono situazioni in cui si desidera impedire che il proprio indirizzo IP sia messo in chiaro. Qui entrano in gioco i server proxy che agiscono come “ente di scambio” tra il computer e il web server. Il browser invia la richiesta al server proxy, che la elabora e quindi la trasmette al server. Per la risposta del server invece del tuo indirizzo IP, viene registrato nel registro del server l’indirizzo IP del server proxy. In questo modo l’operatore del sito web non viene a conoscenza della tua visita. Questo da un punto di vista teorico. Nella pratica ci sono alcune insidie. In primo luogo, il fatto che i dati vengono trasmessi non crittografati e non solo possono essere spiati sul server proxy, ma anche manipolati. Ecco perché l’uso di server proxy gratuiti non è consigliabile se c’è un forte interesse a proteggere la propria sicurezza. Inoltre, vengono utilizzati da migliaia di visitatori, per cui la velocità di trasferimento dei dati è limitata. Le soluzioni a pagamento sono più favorevoli per ciò che riguarda la velocità ma non è possibile determinare il livello di sicurezza. È quindi altamente sconsigliabile effettuare login, shopping online o l’home banking quando si utilizzare un server proxy.

Chiunque naviga su Internet non rimane anonimo

Insomma, la modalità di navigazione in incognito viene sopravalutata dagli utenti sia in termini di riservatezza che di sicurezza. Quando navighi sul web tramite questa modalità i movimenti e le visite su Internet vengono comunque tracciare ed è possibile essere “spiati”. Inoltre, il livello di sicurezza sul web è lo stesso. È possibile però utilizzare questa funzione per effettuare sessioni di ricerca anonime quando si condivide un dispositivo. Per una maggiore anonimato è possibile utilizzare add-on, affidarsi a un server proxy o nella migliore delle ipotesi utilizzare una VPN.

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Simone Catania

Mi occupo di comunicazione e marketing digitale per il dominio .SRL dedicato alle Srl italiane e scrivo su news.srl di innovazione e digitalizzazione per le aziende.

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