Quando si parla di Personal branding parliamo di professionisti che si presentano così come farebbe un brand. Oltre alle skill e al know-how si mette in risalto la persona o meglio la sua identità, con la sua personalità, i suoi valori, temi e contenuti. Possiamo intendere il Personal branding come la pratica di commercializzare la propria storia personale e la propria carriera nel modo in cui farebbe un’azienda. Nel mondo digitale di oggi, canali come i social media o un sito web personale sono la piattaforma ideale per presentarsi come professionisti con l’obiettivo di presentare le proprie aree di competenza e aumentare le possibilità di lead e contatti di lavoro. Scopriamo come fare Personal Branding su una piattaforma professionale come LinkedIn sia oggi facile ma allo stesso tempo efficace.
Come riuscire a presentarsi come brand?
Un importante aspetto da tenere in considerazione è il posizionamento, il quale gioca un ruolo chiave nella strategia di branding. Il posizionamento deve essere molto chiaro, specialmente se ci si promuove nei social media. Lo scopo è creare una connessione il proprio gruppo target, e ciò lo si fa partendo dai valori. È importante diventare consapevoli dei propri valori, viverli e comunicarli nel proprio lavoro.
Con posizionamento, inoltre, non s’intende mettere in risalto la posizione lavorativa coperta finora o nel passato. Si tratta piuttosto di prendere posizione su temi rilevanti al proprio lavoro. Attraverso la nostra personalità carichiamo emotivamente il nostro brand personale e creiamo una connessione con gli altri. Sulle varie piattaforme disponibili è possibile occuparsi attivamente di temi a sfondo sociale o politico per esempio, prendendo parte attiva al dibattito e raggiungendo così una certa visibilità. Tutti possono prendere posizione e raggiungere visibilità senza dover necessariamente promuovere nello specifico il ruolo svolto finora in azienda: un posizionamento tematico supera in durata una singola mansione lavorativa. Per posizionarsi è necessario:
- trovare il proprio tema, non deve obbligatoriamente avere carattere tecnico ma può anche essere di natura più generale, di attualità per esempio;
- chiedersi quali siano i propri talenti, quelle capacità innate che ci distinguono dagli altri;
- individuare le proprie capacità, le competenze acquisite nell’esperienza lavorativa;
- prendere in considerazione i propri interessi personali, i quali possono essere rilevanti nel posizionamento per stabilire dei contatti anche a un livello più personale.
È poi necessario individuare le persone che prendono le decisioni nel proprio settore e mettersi in contatto con loro. Lo si può fare in modo un po’ più tradizionale per e-mail oppure tramite i più veloci e pratici canali digitali che assicurano collegamenti più duraturi. Si scelgono i professionisti in linea con la propria professione e si costruisce un network di contatti.
Come fare Personal Branding su LinkedIn
Come si traduce tutto ciò su una piattaforma digitale? LinkedIn, in quanto social dedicato ai rapporti professionali, è probabilmente quella che meglio si presta al concetto di Personal Branding.
Quando si apre un profilo su questo canale non si sta semplicemente rendendo disponibile il proprio curriculum su una piattaforma digitale. Anzi ciò sarebbe riduttivo e anche controproducente. Il profilo LinkedIn non è statico come un curriculum vitae tradizionale, ma deve essere curato e aggiornato costantemente se si vuole garantire visibilità e la creazione di una rete di contatti che favorisca le possibilità di sviluppo e arricchimento professionale.
Per prima cosa è necessario stabilire gli obiettivi. A quale scopo decido di utilizzare questa piattaforma? Le risposte sono molteplici: ricerca di lavoro, nuovi clienti o fornitori oppure allargare la rete di contatti con professionisti dello stesso settore. In secondo luogo si deve individuare il gruppo target: a chi desidero rivolgermi? Non avere paura a inviare richieste di collegamento a professionisti del tuo settore, meglio se accompagnati da un breve messaggio di presentazione in cui citare il motivo per cui desideriamo collegarci con quella persona.
Come ottimizzare un profilo LinkedIn?
Le 3 sezioni del profilo LinkedIn che hanno maggiore rilevanza e che quindi meritano un’attenzione particolare sono Sommario, Riepilogo ed Esperienze.
La compilazione di queste tre sezioni è di fondamentale importanza se lo scopo è quello di essere trovati nella ricerca da parte di aziende, recruiter o potenziali clienti. In generale non si può prescindere dall’utilizzo di strategie in ottica SEO: per ogni sezione è necessario individuare delle parole chiave per esempio per la definizione della professione o del settore. Per trovare le più rilevanti per il proprio settore, basta fare una breve ricerca su Google.
1- Sommario
Il sommario è la prima parte del nostro profilo che il visitatore vede. Possiamo considerarlo quasi come un biglietto da visita e non può limitarsi a un freddo elenco delle qualifiche aziendali. Piuttosto deve essere strutturato in modo da attirare la curiosità di chi legge ed essere il più rilevante possibile per essere trovati dai motori di ricerca. Chi lo desidera può compilarlo in maniera standard e descrittiva; chi vuole osare potrebbe trovare uno slogan accattivante.
2- Riepilogo
Il riepilogo riguarda la propria storia professionale in cui si dà spazio alle esperienze lavorative, alle competenze acquisite e agli obiettivi raggiunti. È consigliabile individuare una decina di competenze chiave per delineare con esattezza il nostro profilo professionale.
3- Esperienza
In questa sezione a ogni esperienza lavorativa elencata è consigliabile aggiungere una breve descrizione della posizione coperta o qualifica ottenuta.
Come puoi aiutare LinkedIn il tuo Persona Branding?
LinkedIn mette a disposizione dei suoi utenti degli strumenti a sostegno della visibilità e dinamicità del proprio profilo. Indicherò i tre strumenti che a mio parere sono più rilevanti:
1- Networking
Come ogni canale digitale, anche su LinkedIn la costruzione di una rete di contatti è fondamentale.
Questo non significa però mettersi in collegamento con qualsiasi utente che ha inoltrato una richiesta. Il profilo delle persone con cui si decide di essere in contatto deve essere in linea con le proprie caratteristiche professionali. Non bisogna mai perdere di vista il proprio gruppo target perché i collegamenti acquisiti siano un valore aggiunto per il proprio profilo ma anche per gli utenti con cui si decide di entrare in contatto.
2- Condivisione di contenuti
La scelta di contenuti rilevanti da condividere su questa piattaforma deve essere attentamente organizzata. Diversamente da altri social media, gli utenti passano giornalmente meno tempo su LinkedIn e con scopi ben più precisi: contenuti rilevanti per la carriera, la creazione e condivisione di contenuti per ottenere maggiore visibilità da parte di potenziali datori di lavoro, partner commerciali, ecc.
Nella scelta dei contenuti è importante conoscere quali temi sono di interesse per il proprio target e tenersi sempre informati sui trend in voga nel proprio settore. I contenuti condivisi devono essere di qualità e assumere diverse forme. Se si decide di scrivere un contributo di grandi porzioni è disponibile la sezione “Articolo” in cui con una schermata user-friendly è possibile pubblicare il proprio contributo. In questo caso mai dimenticare le regole di readability. Oppure si può decidere di condividere contributi pubblicati da altri utenti o aziende se inerenti alla propria professione anche per rafforzare il proprio networking. Ci si può concentrare anche nella pubblicazione di visual content in forma di video, per esempio con interviste o animazioni, o sotto forma di immagini e illustrazioni oppure optare per un articolo dalla forma più tradizionale dove dare consigli o trattare un argomento che si ritiene rilevante.
3- Segnalazioni
I collegamenti stabiliti attraverso il networking possono essere utili per ricevere e richiedere delle referenze. Alla base delle cosiddette “Segnalazioni” c’è il concetto di social proof ormai molto diffuso anche nel marketing online. Un alto numero di like o in questo caso di segnalazioni sui social media influenza fortemente la percezione da parte degli altri e questo può valere anche per un profilo su LinkedIn. I due concetti chiave sono la quantità e la qualità. Il numero di segnalazioni non è mai abbastanza e se si vuole raggiungere un buon numero si può scrivere delle recensioni a dei collegamenti nella speranza di ricevere lo stesso trattamento oppure lo si richiede esplicitamente. Basta andare sul profilo dell’utente scelto e cliccare sul tasto Altro da cui si apre un menu a tendina con la voce “Chiedi una referenza”. Per quanto riguarda la qualità è importante tenere presente chi scrive la recensione e quanto è dettagliata. È consigliabile richiedere una segnalazione da un cliente, da un superiore o da una figura di rilievo all’interno dell’azienda con cui si collabora.