L’obiettivo di ogni azienda in fondo è aumentare le vendite. Per raggiungere tale obiettivo si mettono in piedi campagne di marketing volte a generare contatti, promuovere l’awareness, fidelizzare, creare una community. Oggi Internet viene utilizzato dagli utenti per cercare prodotti, servizi e informazioni. È proprio qui che si inserisce il PPC che trae vantaggio dalle abitudini in rete degli utenti inserendo annunci specifici per il gruppo target di riferimento. Il marketing PPC è si rivela un metodo efficace e semplice anche per le PMI che non dispongono di un ampio budget per la pubblicità. Anche in Italia esiste un panorama ampio di professionisti e aziende dedite a sfruttare le opportunità del PPC. Una ricerca di AdWorld Experience ci aiuta a fotografare lo stato del PPC in Italia nel 2020, un settore maturo e avanzato che ha poco da invidiare ad altre realtà in qualità di servizio e prestazioni.
Cos’è il PPC?
PPC è l’abbreviazione di Pay Per Click, una strategia pubblicitaria del digital marketing che ha l’obiettivo di ottenere visite e interazioni con potenziali clienti. Nel PPC l’azienda paga la piattaforma di advertisement in base al numero di click che riceve l’annuncio. Si tratta quindi di una strategia pubblicitaria a pagamento per la quale è necessario investire un budget. L’aspetto positivo è che pagherai solo quando un utente clicca sull’annuncio. Si parla di CPC, Cost Per Click, ovvero la tariffa che ogni inserzionista dovrà pagare quando un utente clicca su un annuncio. Il CPC parte da pochi centesimi fino a 3-5€ sulla base di diversi fattori. Dal momento che stai pagando per ottenere click, l’annuncio deve essere altamente mirato ed efficace. Le campagne PPC vengono create su piattaforme di native advertising, su social network come Facebook, Instagram, LinkedIn o su motori di ricerca come Google.
Lo stato del settore PPC in Italia nel 2020
Dove lavora un professionista del PPC? Quali piattaforme usa? E quanto guadagna? Per rispondere a questa e altre domande AdWorld Experience ha realizzato un sondaggio con oltre 400 professionisti che ci aiuta a fotografare quello che è lo stato del PPC in Italia nel 2020.
Profilo dello specialista PPC italiano 2020
La metà dei partecipanti al sondaggio (47,8%) dichiara di avere da 1 a 5 anni di esperienza. L’altra grossa fetta (45,6%) dichiara da 5 a oltre 10 anni di esperienza. Un dato che secondo gli autori della ricerca conferma il fatto che anche in Italia ci siano validi esperti del Pay per Click. Il 61,5% di loro lavora presso un’agenzia o un’azienda, a fronte del 29,1% come libero professionista.
Ad ogni modo, solo il 48,3% è un lavoratore dipendente e il 39,3% lavora con partita IVA e 6,4% a prestazione occasionale. Oltre il 54,3% degli intervistati lavora in piccole realtà con meno di 10 collaboratori. Il 60% di queste realtà di esse sono collegate nel Nord Italia. Il professionista PPC italiano ha dai 31 ai 40 anni (49,3%). La fetta più ampia è la fascia di età 26-30 (20,2%) e 31-35 (31,5%). Il 75,6% sono uomini a fronte di sole 23,5% donne.
Certificazioni e formazione
Tra le certificazioni più diffuse naturalmente al primo posto Google Ads, seguono Analytics Microsoft e Facebook Blueprint. Per l’informazione e le novità dal mondo PPC la maggior parte segue blog di aziende e professionisti del settore. Molti si rivolgono anche a eventi e webinar o gruppi tematici su Facebook o LinkedIn.
Le piattaforme di PPC più utilizzare nel 2020
Il primo dato che emerge dal sondaggio realizzato da AdWorld Experience di certo non sorprende. Google Ads (41%) e Facebook Ads (33,3%) detengono messi insieme circa il 75% dell’interno settore PPC in Italia. Queste sono due piattaforme che negli anni si sono piazzate come colossi a livello mondiale dell’advertising. Sempre più specialisti PPC italiani si avvicinano a Microsoft Advertising (9,7%), seguito da LinkedIn Ads (8%) e Amazon Advertising (4,1%). Tra gli strumenti più citati per ottimizzare le campagne sono stati citati SEMrush, Optmyzr, Google Optimize, AdEspresso e altri.
Quali sono le campagne di PPC più usate?
Come è facile immaginarsi, le campagne più usate sono relative alle ricerche (25,4%) con una crescita nella rete display (18%). Nonostante il video sia il contenuto più potente le campagne video raggiungono solo un 7,4%.
Nell’ultimo anno il settore PPC registra comunque una crescita nel budget investito. Circa 20% ha indicato Google Ads, Facebook Ads e Amazon Ads come piattaforme con le migliori prospettive di crescita. Il 15% vede anche in LinkedIn Ads una prospettiva di crescita futura. Interessante il fatto che qualcuno citi anche TikTok, social con una ritenuta di mercato in crescita e importante per investimenti su campagne video.